'Oltre la carne' c'è di più ed è molto meglio!
Categoria: Fatti non parole / Taggato:
/ Pubblicato: 24/07/2013 da Paola Segurini

BeyondMeat - che ha tra i suoi sponsor anche Bill Gates e i co-fondatori di Twitter - è un progetto gastronomico vegan che sta facendo grandi progressi nel percorso di cambiamento ‘etico’ delle abitudini alimentari degli Stati Uniti. Ma noi siamo di qua dell'oceano. Pare però che - con il progetto LikeMeat - il vecchio continente avrà presto un propria nuova alternativa alla carne.
Sviluppato da tre istituti europei, il piano mira a creare un prodotto versatile e gustoso, che possa sostituire le fibre muscolari di animali nella cucina di chi proprio vuole ‘sentire’ un’identica consistenza sotto ai denti, ma anche facilitare la vita a chi desidera cambiare menu in famiglia. Facile da preparare, composto da grano piselli, soia e legumi, mescolati con acqua, LikeMeat si presenta come un ampliamento comodo e saporito della già enorme varietà di cibi che offre la cucina a base di soli vegetali.
Attendiamo con curiosità i passi avanti del progetto, che prospetta un’enorme riduzione anche di costi ambientali, oltre che etici.
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Guarda tutte le notizie >>Margherita Hack: una donna davvero 'avanti'
Una toscanaccia doc, una donna libera e coraggiosa - di quelle che hanno fatto la storia dei diritti animali e della scelta veg - come Margherita Hack, ci ha salutato qualche giorno fa.
Astrofisica di prim'ordine, ha difeso i fondamentali della societa civile e responsabile, l'ha fatto con forza, determinazione e semplicità. Il suo sorriso dolce, che abbiamo visto in tante interviste televisive, nascondeva una vita piena di sfide, di asticelle posizionate sempre più in alto (era stata anche campionessa di atletica, appunto) di amore per la vita, per la Materia, per gli animali.
Ci piace ricordarla con uno dei suoi mici in braccio e che difende la scelta veg a spada tratta, come solo quel genere di persone sanno fare, con una naturalezza inattaccabile, con una verve d'altri tempi.
Era Socia Onoraria della LAV: la nostra associazione ne onorerà la memoria, non dimenticando la sua lezione ma - al contrario - portandola avanti con impegno e orgoglio!
ps

Ricette Vegan: L'Erbolario è con noi
L’azienda di Lodi, dopo aver sostenuto il nostro MercoledìVeg a gennaio, con un pranzo vegan per tutti i suoi, numerosi, collaboratori, ha deciso di proseguire la campagna di sensibilizzazione.
Ogni Mercoledì pubblicherà sul sito aziendale una ricetta veg a cura di Alice Agnelli, foodblogger di grande passione.
Troverete la proposta qui e anche sulla nostra pagina Facebook.

Dalla Svezia una proposta fiscale sulla carne
Utilizzare lo strumento fiscale per ridurre l’impatto ambientale dalla produzione di carne, incentivando la produzione vegetale, con maggiori benefici per l’ambiente e per la salute?
E’ una proposta intrigante del Consiglio svedese per l’Agricoltura, nell’ambito dei lavori della Commissione Agricoltura della Ue.
Gli scandinavi suggeriscono una tassa per disincentivare il consumo della carne e ridurne quindi il fragoroso mpatto ambientale, favorendo anche la tutela della salute dei consumatori.
Alcuni dati per non dimenticare. Nel mondo si allevano circa 1 miliardo e 300 milioni di bovini, 2 miliardi e 700 milioni di ovini e caprini, 1 miliardo di suini, 12 miliardi di polli e galline e altro pollame. In alcuni paesi ‘emergenti’, come il Brasile o l’India, il consumo è cresciuto e continua a crescere, mentre in Europa si registra un calo dell’1%. In testa ai consumi la Francia seguita dall’Italia dove dagli anni 60 ad oggi i consumi sono costantemente aumentati (+180%) fino al 2011 per poi calare bruscamente passando dai 95kg pro capite annui agli 88 kg.
Ogni anno in Italia vengono circa 4.700.000 bovini di cui la metà italiani e la metà importati. Nord, Centro e Sudamerica producono il 43% di tutta la carne bovina del mondo. L'Europa occidentale il 17%, la Russia il 18%.
Nessun alimento ha un ‘costo ambientale’ così elevato come quello della carne: per produrre un chilo di manzo servono oltre 15 mila litri d’acqua e, secondo la FAO, gli allevamenti pesano per il 18% sul totale delle emissioni di gas serra.