Inchieste RAI: sostegno ai giornalisti

LAV insieme ad Animal Equality Italia, CIWF Italia, ENPA, Essere Animali, Greenpeace Italia, Humane Society International Italia e Legambiente esprime massima solidarietà aii giornalisti Sabrina Giannini, conduttrice di Indovina chi viene a cena, Mario Tozzi, conduttore di Sapiens, Luca Chianca e Sigfrido Ranucci di Report, duramente attaccati nei giorni scorsi dagli industriali della carne e della zootecnia.    Con una Lettera indirizzata al Presidente e al Consiglio d’Amministrazione della Rai, le associazioni sopracitate manifestano il loro appoggio a tutti i giornalisti che, con le loro inchieste, si occupano e si occuperanno di portare alla luce scomode verita, come l’impatto ambientale e il problema sanitario legato agli attuali livelli di produzione e consumo di carne e al metodo di allevamento intensivo.    Alla Rai, servizio pubblico pagato da tutti i cittadini, le associazioni rivolgono un ringraziamento per aver dato spazio a simili programmi di approfondimento e l’invito a non far influenzare palinsesto e contenuti da simili levate di scudi da parte di aziende e associazioni di categoria che proteggono gli interessi dei singoli produttori a scapito della tutela della collettività.  

22 aprile: la Terra la salvi tu

  In 50 anni, quelli trascorsi da quando è stata creata alle Nazioni Unite, mai la Giornata della Terra è apparsa più significativa, forte e reale, mai in 50 anni ci siamo resi così limpidamente conto di dovere effettuare cambiamenti al nostro comportamento. E forse mai la ricorrenza è stata così piena di senso, per tutti, o almeno per tanti.   Per salvare la Terra ed evitare le catastrofiche conseguenze di cui siamo sia la causa che le attonite vittime, dobbiamo effettuare da ora cambiamenti sostanziali al nostro comportamento, e cogliere quest'opportunità della società  'congelata' che sta per ripartire.   Non esiste un Pianeta B. E neanche un Piano B.   Ma per salvarci e per salvarla, esiste solo un Piano A: cambiare.   Possiamo e dobbiamo rinnovarci, mentre usciamo dalla terribile esperienza della pandemia, ripensando fortemente quella normalità alla quale siamo tanto ansiosi di ritornare.    Come? In maniera intelligente e lungimirante, lavorando e collaborando nel creare un nuovo modo di vivere sostenibile e costruttivo, non distruttivo.   Un nuovo modo di vivere per salvare il nostro mondo. Perché senza di noi, come abbiamo visto da tante immagini girate in questi mesi, il Pianeta sta meglio.   Tornare al vecchio, a quella anormale normalità, significherebbe continuare a distruggerci e a distruggerlo.   Possiamo iniziare da oggi dalla nostra tavola, considerato il peso che l'alimentazione 'tradizionale' ha sul Pianeta, in termini di impatto ambientale, cambiamento climatico e diffusione di malattie.   Possiamo cominciare subito a cambiare alimentazione e andare verso un mutamento globale – progressivo e importante -  di mentalità e di comportamento.     Perché, oltre alle indispensabili strategie politiche, sono le scelte individuali che contano.   Iniziamo cambiando menu, subito, orientiamoci decisi verso un'alimentazione che non grava la Terra di una coltre nera di inquinamento, che non la riscalda fino a bruciarla, che non la distrugge, che non la avvelena, al contrario, la rispetta e la rende viva. Come la vogliamo.Come deve essere.   Scegli di essere vegan. Inizia  tu a salvare la Terra. Scegli una 'normalità' nuova.   Buona Giornata della Terra (salvata)!   ps  

Report su allevamenti: fatti non parole

Una puntata importantissima della trasmissione di inchiesta di Rai Tre (13 aprile), in cui si affrontano sia le tematiche che legano le emissioni di ammoniaca dagli allevamenti intensivi nella zona centrale della pianura padana, proprio quella più colpita dai contagi del coronavirus, sia la deforestazione amazzonica per l'allevamento di bovini, in particolare per gli zebu da cui, ahimé si ricava la bresaola 'italiana'. Tanti fatti, tanti spunti di riflessione, tante richieste da fare alla politica. Continua a leggere

Ripensare la Pasqua

Anche se quest’anno, per motivi legati all’emergenza coronavirus e al distanziamento sociale, si assisterà probabilmente a un calo delle vendite di agnelli e capretti (Il Sole 24 ore) è opportuno sottolineare che, secondo Confagricoltura, il 90% di nascite e crescite di questi animali sono programmate proprio per il periodo pasquale e di conseguenza è obbligatorio insistere con lo sforzo di ripensare subito questa tradizione gastronomica. [Continua qui]    

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