Tra allevamento ed epidemia il passo è breve

La segnalazione - avvenuta a novembre in Canada - di un caso positivo alla rara influenza suina A (H1N2), in una persona sottoposta a test per COVID-19, favorisce una ulteriore riflessione sui virus che colpiscono i maiali. I virus influenzali suini mutano nel tempo e possono essere soggetti a ricombinazioni genetiche anche con virus influenzali umani, questo è ormai verificato. Ne è stata testimonianza la diffusione pandemica dell'influenza H1N1, nel 2010. Alcuni dati, per capire le dimensioni della popolazione suina: a livello mondiale tra il 1961 (406.18 milioni) e il 2018 (978.33 milioni). [continua a leggere]

Ma quale ringraziamento per i tacchini?

Vicini al Giorno del Ringraziamento, festa americana ormai nota in tutto il Pianeta, non possiamo non riflettere sulla realta' dell'infelicissima vita dei tacchini. Vengono selezionati geneticamente per ottenere petti (fino al 40% del loro peso totale) molto sviluppati, come da richiesta dei consumatori. Il resto dell'organismo male si adatta e supportare quel peso, quindi soffrono di debolezza delle gambe, problemi articolari, fratture ossee e malattie cardiovascolari. Le femmine e i maschi vengono allevati separatamente. A causa del peso abnorme, gli animali non possono accoppiarsi, l'inseminazione avviene dopo la stimolazione da parte degli addetti, che raccolgono lo sperma e inseminano le femmine tenendole a testa in giu'. Le galline riproduttrici depongono da 100 a 130 uova per 6-7 mesi fino a quando la loro produttivita' diminuisce. Dopo la schiusa, i pulcini vengono tenuti alla luce artificiale per circa 23 ore su 24 per favorirne la crescita rapidissima. Le galline sono considerate pronte per la macellazione a 14-16 settimane e i tacchini maschi a circa 19 settimane, alcuni dopo 12 settimane. In allevamento sono ammassati in capannoni, mutilati da piccoli perche' la vicinanza non causi ferite (che comunque accadono lo stesso) e soggetti a massiccia somministrazione di antibiotici per cercare di arginare la diffusione di patologie. [continua a leggere]

Urgente cambiare menu per salvare il Pianeta

Le emissioni causate dal sistema alimentare globale sono sufficienti a impedire il raggiungimento degli obiettivi climatici previsti dagli Accordi di Parigi e ciò accadrebbe anche se fossero annullate tutte le emissioni da altre fonti. La conclusione netta e tagliente proviene da un nuovo studio a cura dall’Università di Oxford, dopo quello apparso su Nature nel 2018, pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista Science. Alcuni fatti: l'obiettivo dell'accordo di Parigi sul clima è quello di limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 gradi centigradi o 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali; gli aumenti di temperatura globale che supereranno queste soglie causeranno ondate di calore estreme, inondazioni, scarsità d'acqua, diffusione di malattie e altro; si prevede che la produzione alimentare dovrà crescere .... [continua a leggere]

IPBES: fuggire dall'Era Pandemica

Se non si cambia l'approccio al problema, passando dalla reazione - quella che il mondo ha in atto oggi - alla prevenzione, future pandemie emergeranno, si diffonderanno e uccideranno più del Covid-19. Il rapporto sui legami fra degrado della natura e rischi crescenti di pandemia diffuso dall'Ipbes, (Piattaforma intergovernativa di politica e scienza sulla biodiversità e i servizi ecosistemici) e redatto da 22 esperti internazionali suona un'ennesima sirena d'allarme, dopo quella di altre istituzioni globali. Si stima, dichiarano gli scienziati, che ci siano altri 1,7 milioni di virus ancora "non scoperti" in mammiferi e uccelli e che fino a 850.000 di loro siano in grado di infettare le persone [Continua a leggere]    

Il pericoloso coronavirus che potrebbe venire dai maiali

Una nuova ricerca a cura dell’Università della Carolina del Nord (USA) ha rilevato che un ceppo di coronavirus,  responsabile di un recente allerta tra gli allevatori di suini in Cina, è in grado di effettuare anche il passaggio all’uomo.   SI TRATTA DEL SADS-COV, CORONAVIRUS DELLA SINDROME DELLA DIARREA ACUTA SUINA, PROVENIENTE DAI PIPISTRELLI.   Da quando è stato scoperto nel 2016, il virus ha già infettato animali negli allevamenti in tutta la Cina, provocando diarrea grave e vomito, letali per i maialini. I dati emersi dallo studio indicano come SADS-CoV disponga di un'ampia gamma di possibili ospiti e di un potenziale intrinseco di diffusione da animali a umani, con i suini come specie intermedia. La minaccia per le persone è stata provata in test di laboratorio: SADS-CoV si replica nelle cellule intestinali e delle vie aeree umane.   [Continua a leggere

World Food Day: #NONCOMEPRIMA

La Giornata Mondiale dell'Alimentazione nel 2020 cade in un momento di enorme difficoltà a livello globale. Ora più che mai è il momento di capire che solo cambiando l’alimentazione in modo lungimirante e consapevole, il mondo avrà un futuro e sarà possibile bloccare la diffusione di virus che approfittano dell’ingordigia distruttiva dell’uomo.   La prossima settimana al Parlamento Europeo, si voteranno, nell’ambito della PAC, le proposte di modifica al Regolamento che istituisce un'Organizzazione Comune dei Mercati (OCM) dei prodotti agricoli (2018/0218 COD).   [continua a leggere]

Allerta EFSA su influenza aviaria

Gli Stati dell'UE sono invitati a intensificare le misure di sorveglianza e di biosicurezza per proteggersi da possibili nuovi focolai di influenza aviaria.  L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha diramato l'allerta con una nota. L'avvertimento è conseguenza dei focolai di influenza aviaria tra gli uccelli selvatici – in rotta di migrazione verso l’Europa - in Russia e in Kazakistan negli ultimi mesi.  Questi volatili, che trasmettono il virus attraverso le feci, sono molto contagiosi per polli, anatre, tacchini e altri uccelli e possono infettare anche altri animali, tra cui il maiale – come ospite intermedio - e l’uomo. I virus di tipo AI subiscono dei fenomeni di mutazione ed è possibile che da un serbatoio animale si generi un nuovo virus a cui l’uomo è esposto e suscettibile. Ricordiamo che dal 2003 e al febbraio 2020 sono stati segnalati 861 casi di infezione umana da H5N1, con 455 decessi Continua a leggere 

Influenza suina: allerta organismi internazionali

ll virus H1N1, noto come influenza suina, che ha colpito nel 2009 con migliaia di decessi e di contagi, si sta diffondendo di nuovo negli allevamenti cinesi.   Per questo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno effettuato una dichiarazione sulla necessità di monitorare con grande attenzione la diffusione di questo virus, per evitare il rischio di una nuova pandemia. Ogni anno nel mondo vengono allevati circa 1 miliardo di maiali. In Italia circa 8 milioni e mezzo. Numeri così alti significano che c'è un'enorme potenzialità di diffondere un virus pericoloso per la nostra salute.   Per saperne di più

Nuovo studio: vegan per salvare il Pianeta

Un autorevole studio, pubblicato di recente sulla rivista Nature, dimostra che se si riportassero allo status originario i terreni oggi usati per la zootecnia - con la sua enorme impronta ecologica destinata a crescere sensibilmente nei prossimi decenni - si otterrebbero benefici notevoli in termini di contrasto ai cambiamenti climatici e non solo.     SI AVREBBERO INFATTI:   meno emissioni, aumentata capacità di assorbimento della CO2, più acqua disponibile, tutela della biodiversità diminuzione dei rischi di zoonosi e di pandemie. Le scelte alimentari attuali, spiegano i ricercatori, comportano enormi costi ambientali, anche relativi alla maggior quantità di emissioni di CO2 che sarebbero assorbite esistessero ancora, o si ricreassero, gli ecosistemi originari, ricchi di alberi e piante che assorbono anidride carbonica.   Il ripristino degli ecosistemi farebbe la differenza ma come fare?   [continua a leggere]

Post Covid-19: la spesa è green

Analizzando il carrello della spesa degli italiani, il Rapporto Coop 2020, presentato in edizione digitale, sottolinea come l'emergenza Covid-19 non abbia minato l'attenzione alla sostenibilità, ma al contrario, abbia coinvolto anche chi in passato era meno attento. Emerge infatti la tendenza agli acquisti "green", con un aumento del 7,1% dei sostitutivi delle proteine animali, tra i prodotti in forte crescita.Ma non solo: nelle previsioni dei consumi alimentari nel 2021, gli esperti vedono un rallentamento di quelli relativi ai derivati di origine animale, come carne e pesce freschi (-12%) e soprattutto, latticini e salumi (-22%). In base all'analisi, il 56% degli italiani quando fa la spesa cerca prodotti che tutelino il benessere animale, mentre il 36% prevede di aumentare la propria spesa in prodotti alimentari sostenibili, nel 2021. A guidare questa scelta non è solo il rispetto per l'ambiente ma anche un senso etico e di responsabilità verso le generazioni future. [continua a leggere]

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