Auguri e tante lenticchie!

Protagoniste della tavola di capodanno, le lenticchie da sempre sono un alimento ben augurante, ma invece di fare la solita pentolata di legumi che rimane immancabilmente intonsa in un angolo, un’idea originale è creare un polpettone aromatizzandolo con erbe e noci servito in una crosta croccante.   Questi legumi hanno moltissime proprietà nutrizionali, tra cui la buona percentuale di ferro e l’elevato contenuto di fibre; inoltre, esse contribuiscono al corretto e regolare funzionamento dell'intestino e al controllo dei livelli di zuccheri e di colesterolo nel sangue.   Nel piatto che vi consiglio, la presenza delle lenticchie, unita alle noci e alle farine integrali, equilibra il piatto apportando il corretto introito di proteine e carboidrati a lento rilascio. Un piatto unico che può essere accompagnato da un’insalatina fresca e una gradevole salsa di frutta lasciando stupiti (e non in coma glicemico o per la pesantezza dei piatti) i nostri amici e parenti durante il cenone di Capodanno.   Ecco la ricetta e auguri a tutti!      

L’industria della carne teme l'accordo di Parigi

L’accordo globale sul clima, frutto delle lunghe giornate di discussione e confronto della COP 21, è stato redatto il 12 dicembre scorso, qui il testo definitivo.  Primo passo di una finalmente diffusa consapevolezza della gravità e dell’ineluttabilità – a scanso di provvedimenti urgenti – dei cambiamenti climatici, vede e l’impegno a contenere l’aumento delle temperature ben al di sotto dei + 2°C e più vicini a +1,5°C rispetto ai livelli per-industriali. Il documento  rappresenta  il punto di partenza dal quale gli Stati dovranno fabbricare strategie volte a evitare conseguenze inconvertibili. E fin qui ci siamo. La mancanza di sanzioni per gli Stati non virtuosi, il fatto che l’accordo sia un insieme di raccomandazioni agli Stati (alla cui discrezione ci si affida)  e la non evidenziazione – ma già si sapeva,  considerate la forza  e diffusione delle lobby legate alla produzione e al consumo di alimenti di origine animale – nel conto totale  delle emissioni di Gas Serra dell’elevatissimo contributo degli allevamenti e del loro indotto ci lasciano  piuttosto inquieti e delusi. Ma non siamo gli unici. Pur nella sua mitezza, il patto ha creato preoccupazione nel comparto globale della zootecnia. Ne dà notizia il sito Global Meat News, pubblicando un impensierito articolo che analizza le possibili conseguenza sul settore dell’intesa parigina. In particolare, il più alto rappresentante dell’International Meat Secretariat  afferma che i rappresentanti nazionali dell’industria zootecnica devono stringere legami stretti, tramite lobbying,  con i loro governi, per assicurarsi che il comparto non si trovi ad affrontare obiettivi non realistici. L’agricoltura, nella sua accezione di sistema produttivo alimentare, è stato l’unico settore ad essere menzionato in modo specifico nell’accordo finale di Parigi.  Nell’Articolo 2 del testo concordato, gli Stati hanno sottolineato l’importanza, come strategia di combattimento contro i cambiamenti climatici, dell’impegno  “sull’aumento della capacità di adattarsi agli impatti avversi del cambiamento climatico e sulla promozione di una resilienza climatica (°) e sullo sviluppo di basse emissioni di Gas Serra, in un modo che non minacci la produzione di cibo”.  [Art.2,(b)] Quest’ultima parte è il concetto che, riporta il Global Meat News, secondo  il Dr. Jonathan Scurlock -  principale consulente su energia e rinnovabili del National Farmers Union britannico  -  i produttori di carne  debbono sottolineare ai loro governi, se questi cercano di introdurre misure che rendano la loro industria non redditizia. Alexandre Meybeck, consulente principale della FAO in tema di agricoltura, ambiente e cambiamenti climatici,  sottolinea invece che il settore zootecnico potrà trovarsi a cercare approcci innovativi:  “parte dell’Accordo di Parigi comprende un riconoscimento della necessità di adottare stili di vita più sostenibili e di una produzione più sostenibile. Ci saranno probabilmente dei cambiamenti progressivi nei modelli di consumo e ciò può condurre all’apprezzamento dei prodotti dal valore aggiunto”. Quali saranno i ‘prodotti’ a valore aggiunto? Nell’articolo si parla anche di bovini geneticamente modificati per emettere minori quantità di metano… Non vogliamo, per ora, saperlo. Ci basta sapere che l’industria zootecnica è preoccupata a livello internazionale, anche da questo accordo pur non così stringente sul suo campo d’azione. Paola Segurini ______ (°) La resilienza climatica è la ricerca di riduzione del rischio e dei danni derivanti dagli impatti negativi (presenti e futuri) dei cambiamenti climatici in una maniera che sia efficace dal punto di vista socio-economico,  e richiede l’elaborazione di strategie nazionali e regionali di adattamento ai cambiamenti climatici, che portino allo sviluppo di piani d’azione efficaci.    

La ricchezza del lievito alimentare

Il lievito alimentare è un alimento ricco di proteine, fibre, ferro, aminoacidi essenziali e di vitamine del gruppo B. Integrare l’alimentazione con questo cibo “attivo” è importante, soprattutto alle porte delle feste durante le quali daremo qualche strattone ai nostri organi. Inoltre, è adatto per migliorare l’aspetto della pelle, delle unghie e dei capelli che in inverno, per il riscaldamento e la mancanza di sole, diventano spesso opachi e sfibrati. Il lievito a scaglie non è adatto per fare il pane o da utilizzare nei dolci, ma si può mettere a crudo direttamente su insalatone o verdure o aggiungerlo a preparazioni come torte salate o sformati. I celiaci possono trovarlo anche in una composizione priva di glutine, ma per esserne sicuri bisogna controllare l’etichetta.   TORTINO CROCCANTE DI QUINOA DAL CUORE CREMOSO Ingredienti 300g di quinoa 500g di cavolfiore 2 porri 4 cucchiai di farina di ceci 1 cucchiaio di lievito alimentare in scaglie Sale integrale, pepe e olio EVO q.b. Preparazione In un pentolino con acqua salata fate bollire la quinoa per 10/15’ dopo averla ben sciacquata in un colino. A parte rosolate il cavolfiore e il porro ridotti a pezzetti con un filo d’olio, pepe, sale e se vi piace del peperoncino. Non appena gli ingredienti sono pronti mescolateli e tritateli grossolanamente aggiungendo la farina di ceci e il lievito. Versate in una teglia da forno il composto, irrorate con olio e cuocete per 30’ fino a quando non risulta dorato. Visto che siamo sotto natale, per un’idea in più usare forme diverse per lo stampo come alberi e stelle e decorare con rametti di rosmarino, salvia o altre piante aromatiche e salse, oppure fare delle tortine da usare come finger food creando colorati hamburger.   Dott. Michela Kuan  

A Parigi per salvare il clima

È iniziata il primo dicembre a Parigi la conferenza sul clima Cop21, presenti 147 capi di Stato e di Governo. Due settimane di incontri,  negoziati, eventi e dibattiti in una lotta contro il tempo per arginare il cambiamento climatico provocato dall'inquinamento dell'uomo. E delle sue scelte alimentari, aggiungiamo noi. In un recente studio, infatti, l’autorevole Chatnam House annovera la necessità di colmare il diffuso divario di consapevolezza rispetto al rapporto tra allevamenti e cambiamento climatico, tra i punti fondamentali per far comprendere all’opinione pubblica - e ai governanti - l’importanza dell’impatto che l’allevamento di animali a scopo alimentate ha sul clima.  La maggior parte delle persone infatti non vede il nesso tra alimentazione e clima.  O perlomeno non sembra (o non vuole)  vederlo, in virtù di priorità individuali che non dovrebbero essere caratteristiche di una società matura e veramente civile. Ecco, la nostra partecipazione alla Marcia per il Clima del 29 novembre è stata un modo per evidenziare con forza,  informando e coinvolgendo i passanti, il collegamento tra le scelte a tavola e il futuro del Pianeta, che è nostro dovere morale preservare, con tutti i suoi abitanti, animali inclusi.  Vogliamo favorire il cambiamento verso un mondo migliore, facendo quanto possibile per allontanare il baratro che abbiamo davanti, perché questo è il nostro ruolo. Il clima lo cambiamo noi, nessuno escluso.  Nel lungo e chiassoso corteo che si è portato il 29 dicembre da Campo de’ Fiori ai Fori Imperiali, percorrendo Corso Vittorio e Via delle Botteghe Oscure, abbiamo creato il nostro spezzone colorato, vivace e soprattutto Buono. Buono con l’ambiente e la città, perché era aperto da un Quad a pedalata assistita - alimentato dallo speciale pannello solare che funge da tettuccio – vestito con i colori e gli slogan della nostra campagna ‘Cambiamenu’. Buono con i partecipanti e i passanti, perché i nostri volontari  - oltre a portare cartelli informativi sui danni degli allevamenti - hanno distribuito 3000 snack dolci vegani  (grazie a ProBios) di cioccolato e mais, golosissimi e apprezzati da tutti, a dimostrazione che cambiare menu e fare scelte positive per il nostro futuro non è poi così difficile, al contrario, oggi è davvero facile.  Cambiare menu e orientarsi verso la scelta vegan è possibile e pressoché obbligatorio. E un accordo davvero credibile, che limiti il riscaldamento globale a meno di 2°C - la soglia oltre la quale i grandi effetti come lo scioglimento della calotta polare, incrementeranno ancor più il global warming, rendendolo incontrollabile -  non può e non deve prescindere dal tenere in considerazione il ruolo delle abitudini alimentari, della richiesta di carne, latte e uova e,  di conseguenza, degli allevamenti con il loro nefasto impatto sul clima. Speriamo che a Parigi se ne rendano conto… Paola Segurini Responsabile Settore Veg e Cambiamenu La gallery delle foto è qui. 

L'opinione della nutrizionista

Il 5 e il 6 dicembre saremo nelle piazze, insieme ad Animal Equality, per la nostra Campagna  CoraggioConiglio. Mangiare coniglio è davvero indispensabile? L’opinione della nutrizionista Elena Dogliotti Per alimentarsi al meglio è importante che l’energia quotidiana derivi nelle giuste proporzioni dai macronutrienti, ovvero carboidrati, grassi e proteine: queste ultime rappresentano circa il 14%-18% del peso corporeo secondo l’età. Le loro funzioni nell’organismo sono molteplici: le proteine consentono di crescere e mantenere integre le strutture del corpo; sono indispensabili nella regolazione di processi vitali in forma di enzimi e ormoni; hanno funzione di trasporto di nutrienti e altre sostanze nel sangue, proteggono attraverso proteine chiamate anticorpi e, non ultimo, sono parte integrante dei tessuti che difendono il corpo da agenti esterni. L’organismo umano costruisce il tessuto muscolare e le altre proteine di cui necessita a partire dagli aminoacidi: alcuni di questi, detti essenziali, non è in grado di sintetizzarli autonomamente e deve derivarli dalla dieta. I prodotti animali forniscono tutti gli aminoacidi essenziali ma contengono colesterolo e grassi saturi. Possiamo tranquillamente fare a meno delle proteine animali senza carenze di aminoacidi, sostituendole con quelle vegetali, purché abbiamo cura di variare le nostre scelte attingendo da fonti diverse nella stessa giornata. In più eviteremmo il colesterolo nella dieta, ridurremmo i grassi saturi a favore di quelli essenziali e aumenteremmo il consumo di fibra e di molecole bioattive amiche della nostra salute.   Chi l’ha detto che le proteine sono presenti solo nella carne? Contenuto in g di proteine per 100g di prodotto  (Fonte INRAN)     Soia, isolato proteico 86.5 Seitan 36.1 Pinoli 31.9 Germe di frumento [composizione media fra germe di frumento duro e tenero] 28 Fave secche sgusciate crude 27.2 Fagioli cannellini secchi crudi 23.4 Lenticchie secche crude 22.7 Mandorle dolci secche 22 Piselli secchi 21.7 Ceci secchi crudi 20.9 Coniglio 19.9 Farro 15.1 Noci secche 14.3 Crusca di frumento 14.1 Farina di frumento integrale 11.9 Biscotti integrali con soia 11.5 Fagiolini   7.2        

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