Doni dell'Indonesia
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olio di palma
vegan
/ Pubblicato: 23/09/2015 da Paola Segurini
Di rientro da una splendida terra, non posso che portare tra i miei ricordi il profumo delle spezie e del riso che fluttua per le strade dell’Indonesia.
Un Paese che ha fatto della soia una delle principali fonti di sostentamento nutrizionale, inserendo tofu, latte e tempeh nell’alimentazione quotidiana; ingredienti che vengono miscelati con piante dalle importanti proprietà come aglio, zenzero, cocco, cipolla, curcuma, alloro e peperoncino, creando un mix ottimo per la salute e un portento nel gusto.
Non posso, però, non accennare all’enorme problema etico legato alla deforestazione di olio da palma in Indonesia, una piaga che arricchisce le tasche di pochi mettendo in ginocchio un intero Paese dove ogni giorno spariscono chilometri di giungla e tutto ciò che vive in essa.
Simbolo di questo sterminio, gli oranghi, vittime che rimangono immobili in campi aridi e destinate ad estinguersi.
Doveroso non finanziare, con i nostri acquisti, industrie che lavorano questo olio.
Qui la mia ricetta di sapore indonesiano!
Dott. Michela Kuan
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Guarda tutte le notizie >>Ferragosto carne non ti conosco
Ieri, 13 agosto è stato l'Earth Overshoot Day 2015, il giorno del sovrasfruttamento della Terra. Il giorno in cui la popolazione mondiale ha già consumato tutte le risorse disponibili per il corrente anno.
Da oggi stiamo depredando il Pianeta, e immettendo in atmosfera una CO2, tra le cause primarie del riscaldamento climatico, che non può essere assorbita.
Gli studiosi del Global Footprint Network mettono in rapporto l'impronta ecologica dell'uomo, cioè il suo consumo, con la biocapacità, vale a dire le risorse naturali che il mondo ha da offrire.
Col passare degli anni questo rapporto è sempre più sproporzionato e l'Overshoot Day ricorre sempre prima: l'anno scorso si è celebrato il 19 agosto, mentre appena 15 anni fa era agli inizi di ottobre.
Se le emissioni proseguiranno al ritmo attuale, nel 2030 per soddisfare il fabbisogno dell'umanità serviranno due Terre.
Gli allevamenti, intensivi ed estensivi, sono grandissimi produttori di CO2 e di altri gas serra. Per limitarne le emissioni possiamo agire sulle nostre scelte alimentari.
Da questo Ferragosto per esempio. Diffondendiamo la bontà a tuttotondo dell'alimentazione #Vegan: portiamo ai picnic o alle grigliate, piatti buoni, pieni di appeal palatale, ma rispettosi dell’ambiente e del futuro, che inizia proprio a tavola.
Qui i suggerimenti!
Buon appetito!
paola segurini
Essere vegan e non saperlo
Essere inconsapevolmente vegan e vivere alla grande. Un’ottuagenaria in gran forma credeva di avere dei gusti particolari, da sempre, in fatto di cibo.
Magari era accusata di essere capricciosa o viziatella, oppure solo strana. Invece ha scoperto di essere una vegan ‘naturale’, una probabile vinciana - secondo la categorizzazione effettuata dal filosofo Tom Regan, padre della teoria dei dirtitti animali - stile antico, quello che afferisce alla cucina tradizionale italiana. Tradizionale sì e pure ‘plant-based’.
Nonna Lina, intervistata da Blasting News, racconta con spontaneità disarmante le sue abitudini alimentari: ha scoperto di recente che non si tratta di uno stile di vita unico e suo, ma di una modalità di comportamento ben precisa, che noi conosciamo bene.
Qui l’intervista alla vivace signora ottantottenne. Con buona pace dei detrattori, di chi ci considera bizzarri, malaticci e altro.
paola segurini
Vegetali VS Carne: 1 a 0
La notizia è di quelle forti: per la prima volta la spesa per frutta e verdura degli italiani ha sorpassato quella per la carne ed è diventata la prima voce del budget alimentare delle famiglie.
Un cambiamento, quasi una rivoluzione, in ogni caso una rilevazione che ci rende felici. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi gli ultimi quindici anni, ed è un sorpasso di grande significato.
La spesa per gli acquisti di frutta e verdura infatti rappresenta ora il 23 per cento del totale del budget destinato dalle famiglie all’alimentazione per un importo di 99,5 euro per famiglia al mese contro i 97 euro della carne che, con una incidenza del 22 per cento sul totale, perde per la prima volta il primato.
Il riconoscimento dell’importanza e del valore alimentare dei prodotti vegetali, del loro ruolo fondamentale nell’ alimentazione è un bel risultato per chi crede, come noi, nelle infinite e positive opportunità che la scelta vegan porta con se, a livello di salute, varietà, ricchezza e gastronomia.
E non meno significativa è l’ampiezza della produzione nazionale. I numeri forniti dalla ricerca dell'organzzazione di settore parlano di dimensioni notevoli e rassicuranti: l’Italia ha il primato europeo nella produzione che genera un fatturato di 13 miliardi con 236.240 aziende che producono frutta, 121.521 che producono ortaggi, 79.589 patate e 35.426 legumi secchi.
Un bel procedere, no?
paola segurini