Doha, Sir Paul e il MercolediVeg

Doha e la Conferenza delle Parti (Cop 18) sul clima portano a risultati tiepidissimi. L'impegno a ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra viene confermato solo da parte dell'Unione europea e da qualche altro Paese, una minoranza pari a circa il 15-20% del totale. Non si sono ancora impegnati grandi inquinatori come Usa, Canada, Giappone, Russia, Nuova Zelanda, Cina, India, Brasile, Messico e Sud Africa. Gli allevamenti intensivi  formato ‘catena di montaggio’, nati negli Stati Uniti, si stanno diffondendo in tutto il mondo. Circa i due terzi del pollo e delle uova, e più della metà di tutta la carne suina, ora vengono prodotti in impianti industriali, e il consumo di alimenti di origine animale è in aumento, soprattutto nei paesi emergenti, e, appunto in Cina e Brasile. Il settore zootecnico, che ha allevato oltre 70 miliardi di animali terrestri nel 2010, è uno dei maggiori contribuenti alle emissioni di gas serra, responsabili di almeno circa il 18 per cento delle emissioni antropiche. Queste emissioni cresceranno  del 39 per cento entro il 2050. E per questo anche Paul McCartney aveva scritto ai funzionari riuniti a Doha, chiedendo di prendere in considerazione la promozione di iniziative veg, al fine di combattere il cambiamento climatico. L'icona dei Beatles invita infatti da tempo, tramite il Meatfree Monday,  le persone a sostituire con cibi vegetali tutti i prodotti di origine animale dalla loro alimentazione un giorno alla settimana. Sir Paul aveva invitato i leader di governo riuniti a Doha, utilizzare la medesima pratica in altri Paesi di tutto il mondo per ridurre al minimo gli effetti negativi della produzione di carne sul riscaldamento globale. Il suo appello non è purtroppo stato ascoltato, ma non per questo Paul smetterà di promuovere nel mondo il giorno veg settimanale. E noi con lui, con il nostro neonato, ma già forte, Mercoledì Veg. Paola Segurini (LAV)

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