15 marzo: partecipiamo allo Sciopero Globale per il Clima

Venerdì 15 marzo insieme agli studenti, ai singoli cittadini e agli esponenti della società civile, anche LAV manifesterà a sostegno del potente appello di Greta Thurnberg e dei suoi Friday For Future per una politica climatica più stringente a livello globale, europeo e nazionale. Sarà uno "Sciopero Globale per il Clima", che in Italia si svolgerà dalle 9:00 alle 13:00. Gli scienziati avvertono che se gli Stati non agiranno per limitare l’emissione di gas serra, nel 2030 il riscaldamento globale potrebbe superare la soglia di 1,5°, con conseguenze catastrofiche per tutti e, a questo ritmo, a fine secolo l'aumento potrebbe raggiungere almeno i 3°, se non di più. Per tamponare i danni incalcolabili previsti, l'IPCC indica come necessaria la riduzione del 45% delle emissioni globali di anidride carbonica entro il 2030, rispetto ai livelli del 2010, e l'azzeramento delle emissioni nette entro il 2050 e sostiene che non si possa prescindere dalle azioni individuali per raggiungere l’obiettivo di ridurre il riscaldamento globale, suggerendo la transizione verso stili alimentari più salutari, con un minor consumo di carne, latte, burro e uova. Un deciso calo dei consumi di alimenti di origine animale ridurrebbe l’impatto sul clima e renderebbe disponibili superfici coltivabili da destinare a vegetali per il consumo umano e non ai mangimi per gli animali. Gli studi dimostrano che l'adozione a livello mondiale di un’alimentazione a base vegetale potrebbe ridurre le emissioni di gas serra legate al cibo fino al 70% entro il 2050. L’emergenza clima è reale e la riduzione delle emissioni causate dal sistema alimentare deve essere una priorità nei negoziati internazionali e nelle pianificazioni nazionali. Come spiega Greta nel suo TED (con sottotitoli in italiano) ‘if the emissions have to stop, we have to stop the emissions’. Le scelte alimentari individuali sono un metodo facilmente attuabile per contribuire con decisione al rallentamento del cammino verso la catastrofe climatica.  Cambiare menu, orientandosi verso un'alimentazione vegetale, è una soluzione potente per salvare il clima e il Pianeta! #GlobalStrike4Climate paola segurini

Latte nelle scuole? Anche no!

Alcuni giorni fa avevamo puntato il dito contro l'avvio della nuova edizione di “Latte nelle scuole”, campagna pubblica di "educazione alimentare", che mira a promuovere il consumo di latte e prodotti lattiero-caseari, rivolgendosi ai bambini tra i 6 e gli 11 anni che frequentano le scuole primarie. Siamo tornati a chiedere attenzione sul tema, sostenendo un'interrogazione Parlamentare presentata il 19 febbraio scorso dalla Senatrice Monica Cirinnà e rivolta ai Ministri delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, della salute e dell'istruzione, dell'università e della ricerca...(continua) 

Eurispes 2019: i numeri parlano vegano

I numeri parlano ancora vegano. Noi ce ne accorgiamo continuamente, ma anche l’istituto di ricerca più ‘classico’ lo sottolinea. Dalla nuova edizione del Rapporto Italia di Eurispes, emerge come la scelta vegan sia una scelta forte, un cambiamento di stile di vita con radici in una convinzione individuale che diventa sempre più solida. L’aumento, più di un raddoppio, dei vegani – che passano dallo 0,9% del 2018 all’1,9% dell’indagine odierna, è una conferma del trend. In totale, insieme ai vegetariani – che però rivelano un alto tasso di abbandono – si assiste alla manifestazione di una percentuale stabile (7,3%) di chi si è orientato verso un’alimentazione ‘verde’ negli gli ultimi 6 anni. Rispetto alle motivazioni, per un quarto dei veg intervistati si tratta di una filosofia di vita, dato molto confortante per noi, e che aumenta del 10% rispetto al 2018. Molti altri (il 30,1%) sono vegetariani/vegan perché ritengono che sia una scelta favorevole per mantenere un buono stato di salute e tra essi c’è il 44,4% dei 25-34enni. Due degli intervistati su 10 (il 19,3%) effettua questa scelta per rispetto per gli animali e solo il 3,6% agisce così per tutelare l’ambiente, la stessa cifra lo fa per sperimentare novità a tavola.   Gli abbandoni della scelta vegetariana avvengono per le troppe rinunce richieste, per calo della motivazione, e solo per il 14,3% accade a causa dì difficoltà pratiche, a dimostrazione di come essere veg non sia più così difficile! Grazie alla richiesta dei consumatori, le aziende hanno infatti risposto aumentando sensibilmente la reperibilità di prodotti ‘verdi’ e la continua informazione positiva sugli aspetti del gusto e dalla versatilità degli ingredienti cruelty free hanno allargato il numero degli italiani in cammino per un mondo più etico. Finalmente. Avanti tutta! paola segurini                        

Il carrello sarà sempre più verde

Il Rapporto Coop 2018, la cui versione completa è stata diffusa qualche giorno fa dopo l’anteprima di settembre, rileva ancora una volta l’importanza imprescindibile del mercato ‘verde’ e delle sue prospettive di crescita. Ne emerge che oggi un italiano su dieci, con una frequenza più elevata tra le donne e i più giovani, sceglie un’alimentazione veg (4% vegana e 7% vegetariana)... continua

La ricetta per salvare il mondo secondo The Lancet

Per la prima volta in 200.000 anni di storia siamo gravemente fuori sincrono con pianeta e natura, e si tratta  una crisi che sta portando la Terra verso i suoi limiti estremi, minacciando l’esistenza di tutte le specie.    Nutrire i 10 miliardi persone previsti per il 2050, in modo salutare e sostenibile, sarà impossibile senza una drastica diminuzione del consumo di carne.  Il risultato di oltre 2 anni di collaborazione tra 37 esperti di 16 paesi, con il focus su una serie di discipline tra cui salute, nutrizione, sostenibilità ambientale, sistemi alimentari e governance economica e politica, è stato pubblicato ieri su The Lancet, autorevolissima pubblicazione scientifica, e suggerisce un cambiamento di dieta, con una riduzione media del consumo di cibi, come la carne rossa, di almeno il 50%.   Allo stesso tempo gli studiosi ritengono necessario un aumento complessivo del consumo (oltre il 100%) per legumi, semi oleosi, frutta e verdure,con variazioni delle quantità a seconda della regione del mondo.  Si tratta di cambiamenti molto decisi: gli americani dovrebbero calare dell'84% il consumo di carne di rossa, e moltiplicare per 6 la quantità di legumi.    Per gli europei si tratterà di mangiare il 77% in meno di carne rossa e 15 volte più noci e semi.   Questi numeri non piacciono a chi carne ne produce, è ovvio. A noi si. Perché crediamo davvero che quella suggerita sia una vera e indispensabile ricetta per salvare il mondo.   paola segurini    

La riscossa delle alternative

Senza alcun dubbio è un segnale “potente” l’interesse del World Economic Forum - organizzatore dell’annuale incontro di Davos (Svizzera) tra big dell’economia e della politica internazionale e intellettuali e giornalisti - a commissionare alla Oxford Martin School uno studio sulle proteine alternative alla carne, e i risultati dell’analisi, unica nel suo genere poiché si concentra sia sull’impatto del consumo di carne sia sulla salute umana che sull’ambiente, parlano chiaro.   In termini di salute, lo studio rileva come passando dalla carne bovina ad altre fonti proteiche si potrebbe ridurre il peso globale complessivo dei decessi legati all'alimentazione del 2,4% e la cifra salirebbe al 5% nei Paesi a reddito medio e alto (continua)

COP24: se il buongiorno si vede dal mattino

Si è aperta a Katowice, in Polonia, l'importantissima Conferenza sul Clima, COP24,  volta individuare misure sempre più urgenti per contrastare gli ormai visibilissimi cambiamenti climatici. Se il buongiorno si vede dal mattino, come hanno fatto notare un gruppo di associazioni (non animaliste), basta guardare il menu che viene proposto a delegati e visitatori (in tutto 30.000 persone). Per i pasti sono previste il doppio di pietanze a base di carne rispetto a quelle di origine 100% vegetale. Secondo lo studio a cui si fa riferiemento, le opzioni a base di carne offerte alla conferenza (4,1 kg di CO2e per porzione) generano una media di emissioni di gas serra più di quattro volte superiori ai pasti a base vegetale disponibili (0,90 kg di CO2 per porzione) al meeting. Nell'infausta, ma non irreale ipotesi che tutti i partecipanti all'evento - che dura  12 giorni - scelgano piatti a base di carne e cibi di origine animale, COP24 contribuirà - solo mangiando - a produrre 4.500 tonnellate di CO2, vale a dire una quantità equivalente alla combustione di 1 milione e 900 mila litri di gasolio, o a 3000 persone che volino da NewYork a Katowice.    La dissonanza cognitiva impera, il legame - tanto semplice da individuare - tra alimentazione e clima è ancora difficile da riconoscere. Al massimo si arriva, con grandissimo sforzo, a vedere l'effetto degli allevamenti intensivi. E il resto? E quelli estensivi?    In ogni caso, non ci resta che sperare (!) che in 12 giorni i delegati aprano gli occhi (non solo le bocche per mangiare) e che tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite affrontino il problema dell'impatto dell'alimentazione sul clima durante i negoziati e ne tengano conto al momento di formulare i loro piani nazionali di azione.    paola segurini    

Le contraddizioni della carne

Il format crossmediale (TV e web) Be Transparent, “Lezioni di etichetta”  di Rai permette alle aziende di fornire nozioni “ad alta definizione” su caratteristiche del prodotto che vogliono vendere. E' successo così in questi giorni con la campagna di Assocarni per la carne bovina.  Una comunicazione da cui traspaiono tante contraddizioni. Per sapere cosa ne pensiamo noi di LAV, clicca qui. paola seguini

Sempre super i Vegan Days!

Da venerdì 23 novembre fino a domenica 25 anche quest'anno si è svolto il festival vegan più atteso e frequentato della Toscana. Stiamo parlando della sesta edizione dei Vegan Days di Pontedera, organizzati con formula benefit - come sempre - da LAV Pontedera e Ippoasi. Momento importante per la divulgazione scelta etica del vivere vegan, la manifestazione promuove un modo di vedere e di vivere attento ai consumi e alla qualità della vita di tutti gli esseri viventi e alla tutela massima dell'ambiente, tramite conferenze, show-cooking, laboratori, spazio bimbi, tattoo e buon cibo. Oltre al tavolo dei volontari LAV di Pontedera, dove è stato possibile ricevere informazioni sull'attività dell'associazione e sulle campagne in corso, ci sono stati due incontri su temi di grande attualità, condotti dalle nostre Area Selvatici e Area Animali Familiari. Sabato 24 novembre Massimo Vitturi, responsabile selvatici LAV, e Paola Zintu, veterinaria esperta in fauna selvatica, hanno affrontato il problema della “Filiera della carne da selvaggina”. Domenica 25 novembre , Ilaria Innocenti, responsabile animali familiari LAV e Sonia Campa ha parlato di un tema caro a molti, nel corso della conferenza intitolata “Colonie Feline: dalle caratteristiche etologiche alla gestione pratica. Aspetti normativi”. La grande affluenza di pubblico, soddisfatto e attento, ha premiato lo sforzo dei volontari e di tutti coloro che credono nel fascino virtuoso e lungimirante della vita veg. paola segurini    

World Vegan Day: una data sempre più importante

Il 1° novembre si celebra il World Vegan Day, la data - anniversario della fondazione della Vegan Society britannica, avvenuta nel 1940 –, in cui si promuove la scelta vegan, soprattutto nei suoi aspetti etici di rispetto e affermazione dei diritti di tutti gli animali. E in settantaquattro anni il termine vegan è passato dall’essere un neologismo al definire l’ormai ampia categoria di persone che opta per alimentazione e stile di vita che non prevedono alcun genere di sfruttamento degli animali. La fascia di consumatori di prodotti vegan è in espansione costante e il settore risponde creando una disponibilità di alternative vegetali, a cui accede volentieri anche chi non ha ancora effettuato il passaggio definitivo all’alimentazione 100% veg. Ne è prova il fatto che il mercato globale delle alternative vegetali alla carne, valutato 4 miliardi di dollari nel 2017, prevede un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 7,6% nel periodo 2018-2025. Il sensibile spostamento verso le alternative 100% veg è guidato dalla generazione dei Millennial che, cresciuta in un’epoca caratterizzata da informazione continua e sensibilizzazione su origine del cibo, aspetti etici relativi agli animali e impatto ambientale degli allevamenti (rispetto all’emissione di sostanze inquinanti e al massiccio assorbimento di risorse) sta imprimendo una svolta decisa alle abitudini a tavola, sia in casa che fuori. I Millennial e gli appartenenti alle generazioni X e Z* che oggi optano per scelte vegan, poiché hanno appreso questi comportamenti da giovani, rimarranno con tutta probabilità fedeli a questo stile alimentare consapevole e attento a ciò che li circonda, e le catene di ristorazione – fast food inclusi - si adeguano alle loro esigenze, avendone ormai riconosciuto la portata. Se le generazioni più giovani si muovono su una linea positiva per animali e ambiente, e guardano così in modo responsabile verso il futuro, è necessario rendere il loro percorso sempre più agevole, e aumentare la loro capacità di acquisto di alimenti in linea con le loro convinzioni. Garantire una maggiore e giusta convenienza per buone alternative di origine vegetale ai cibi di origine animale è il primo passo, magari partendo con l’appianare l’ingiusto divario tra l'Iva agevolata al 4% applicata al latte vaccino e l’Iva al 22% (la stessa che si impone ai beni di lusso) imposta sui ‘latti’ vegetali. Il 1° novembre diventa una data sempre più significativa per il nostro percorso verso di affermazione dei diritti degli animali e verso un futuro che, come sappiamo, inizia a tavola. Dobbiamo celebrarla! Felice World Vegan Day 2018 & a tutta zucca! paola segurini   *Generazione Z (Centennial): i nati dal 2000 in poi; Generazione Y (Millennial): 1980-2000; Generazione X: 1965-1980.    

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