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Antibiotici negli allevamenti: 50% del totale
Noi di LAV sappiamo bene che, a causa delle condizioni di sovraffollamento in cui sono costretti a vivere gli animali negli allevamenti intensivi, e delle mutazioni indotte per una crescita esasperata ai fini della loro massima “produttività”, si rende praticamente indispensabile un uso massiccio di antibiotici.
Una prassi necessaria per mantenere in vita (e per macellarli al momento in cui rendono di più) animali che in questo tipo di sistema si ammalano con estrema facilità e che comporta innegabili rischi anche per la salute umana. Le conseguenze? Leggile qui ...

La carne distrugge la foresta amazzonica
La scorsa settimana, quando i media internazionali hanno iniziato a concentrarsi sugli incendi in Amazzonia, per chi come noi cerca da tempo di sensibilizzare sul collegamento tra consumo di carne e disastri causati dal riscaldamento globale, c’è stato un crescendo di stupore, quasi di incredulità. Il mondo si stava finalmente accorgendo della gravità della situazione, il mondo che prima non vedeva, non sentiva, non parlava.
Noi di LAV abbiamo iniziato a lanciare l’allarme nel 2001, pubblicando dossier, scendendo in piazza con campagne dedicate e promuovendo l’informazione e la sensibilizzazione dei cittadini. Ma, quasi sempre, eravamo i “soliti animalisti”.... continua

22 agosto: World Plant Milk Day
Oggi, 22 agosto, cade il World Plant Milk Day, la giornata mondiale dei 'latti' vegetali. La ricorrenza, di recente creazione, vuole portare l’attenzione sull’importanza e sull’innegabile (ormai) potenza delle bevande 100%veg come elementi cardine di un’alimentazione salutare e cruelty free.
I dati parlano da soli, come sempre. A giugno, due autorevoli entità come la Plant Based Foods Association e The Good Food Institute hanno emesso un report in cui si dimostra come negli Stati Uniti – patria del ‘latte anche durante i pasti” - le vendite al dettaglio di alimenti vegan sono cresciute dell'11% nell'ultimo anno, portando il valore di mercato totale del settore a 4,5 miliardi di dollari.
I principali driver delle vendite di questi allimenti continuano ad essere le bevande, poi i prodotti ‘lattiero-caseari’ come formaggio, yogurt e gelato, tutti 100% veg. Le bevande di questo genere sono cresciute del 6 % nell'ultimo anno, raggiungendo il 13 % dell'intera categoria del latte, lo yogurt di origine vegetale è cresciuto del 39%, mentre lo yogurt convenzionale è diminuito del 3%.
Da aprile 2017, negli USA, le vendite totali di prodotti alimentari a base 100% vegetale sono aumentate del 31%,
In Italia? Basta guardare la varietà dell’offerta, nei supermercati ma anche nei piccoli esercizi commerciali e nei bar.
Alla soia, tradizionale alternativa al latte animale, si affiancano sempre più spesso avena e riso e poi mandorle e tanti altri. Ci voleva tanto a capirlo che sono alimenti sani, gustosi, versatili e meno impattanti in tutti i sensi?
Il cambiamento lo vediamo tutti i giorni, per fortuna.
Ma il 100% vegetale non deve essere un lusso: il contrasto tra l'Iva agevolata al 4% applicata al latte vaccino e di altri animali e l’Iva al 22% (la stessa che si impone ai beni di lusso) imposta sui ‘latti’ vegetali, simili risulta un’evidente incoerenza e una forte ingiustizia, che limita nell'acquisto.
Riusciremo, anche con la forza della massa critica a farla abbassare? Noi ci crediamo e porteremo aventi questa istanza.
Intanto... W i 'latti' vegan!
paola segurini

IPCC: scelta veg contro i cambiamenti climatici
Lo diciamo da almeno 10 anni, sembravamo degli allarmisti, oppure dei fanatici che consultavano letteratura scientifica non attendibile. O che pensavano ‘solo agli animali’.
Siamo stati costanti e coerenti, siamo andati avanti, siamo stati visionari nel senso inglese del termine. Abbiamo fatto bene, abbiamo cominciato a far capire.
Il rapporto speciale “Cambiamento climatico e territorio” compilato dall’Intergovernamental Panel on Climate Change (Ipcc), il comitato scientifico dell'Onu sul clima, e diffuso a Ginevra l’8 agosto sottolinea, ancora una volta, come il riscaldamento globale farà aumentare la siccità e le precipitazioni estreme in tutto il mondo, compromettendo la produzione agricola e la sicurezza alimentare.
Il nuovo e ampio contributo scientifico – scritto da 107 scienziati dopo aver analizzato oltre 7000 studi - sarà documento chiave per prossimi negoziati internazionali: la Conferenza delle parti della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (COP14) a Nuova Delhi, in India, a settembre e la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP25) a Santiago del Cile, a dicembre.
Tra i metodi per gestire i rischi e migliorare la resilienza agli eventi estremi, l’Ipcc cita le scelte alimentari sostenibili, che sono parte integrante di un'azione coordinata e necessaria di contrasto al cambiamento climatico.
Il rapporto sottolinea la necessità immediata di adottare un’alimentazione bilanciata sempre più a base vegetale, poiché l’allevamento e il ciclo di 'produzione' della carne, inclusa la deforestazione, sono causa del cambiamento climatico quasi quanto lo sono i combustibili fossili.
Ecco. Appunto. E’ ora di andare con decisione verso il cambiamento. Gli indugi non salveranno nessuno.
paola segurini

Earth Overshoot Day: il futuro ha una scadenza breve
Quest'anno l'Earth Overshoot Day, il giorno in cui l'utilizzo di risorse naturali supera la quantità delle stesse che la Terra può rigenerare in 365 giorni, cade il 29 luglio (due anni fa era il 2 agosto e lo scorso anno il 1°). Il Global Footprint Network ci spiega che la data è sempre più vicina all'inizio dell'anno solare. Da oggi la popolazione mondiale consuma ciò che non si può permettere di consumare, e va ‘in rosso’ rispetto alla sostenibilità. Il fatto che l’Earth Overshoot Day caschi il 29 luglio significa che in media l’umanità sta usando attualmente la natura 1,75 volte più velocemente di quanto gli ecosistemi del nostro Pianeta siano in grado di rigenerare. L'Italia aveva già esaurito le risorse il 15 maggio.
Le conseguenze del sovrasfruttamento stanno diventando sempre più evidenti in termini di deforestazione, erosione del suolo, perdita di biodiversità o accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera (che causa il cambiamento climatico ed eventi meteorologici estremi).
Siamo o non siamo ormai consapevoli di come stiamo ipotecando molto seriamente il futuro dei nostri figli? Cosa possiamo fare?
La ricorrenza di oggi ci indica come sia indispensabile compiere azioni volte a spostare avanti, verso la fine dell'anno solare, la data (#movethedate) dell'Earth Overshoot Day, magari verificando quanto 'pesiamo' tramite il calcolatore dell'Impronta Ecologica.
E poi? La scelta vegan a tavola, è un comportamento facile e virtuoso e rappresenta una delle soluzioni più potenti e attuabili immediatamente per ridurre l’utilizzo delle già scarse risorse e impattare meno sull'ambiente.
Non ci sono scuse: se il Pianeta è una solo, sono le nostre possibilità di cambiare ad essere numerose: la capacità di sfruttarle in tempi brevi, dirigendole verso scelte alimentari individuali forti, con cambiamenti decisi e ora molto facilitati dalle innumerevoli offerte del mercato, rappresenta la chiave per avere un futuro degno del nome, che, se no, sarà un futuro con scadenza a breve termine, per tutti. Animali inclusi.
paola segurini
Soyalism: inchiesta sulla distruzione
Da pochi giorni è disponibile in visione su RAI Play, Soyalism, il documentario che, avvalendosi di riprese molto efficaci, di numerose interviste e di una fruibilissima animazione grafica – in cui si semplificano processi complessi – spiega con chiarezza la produzione agroalimentare e in particolare la filiera della carne di maiale. L’inchiesta mette in luce e denuncia le conseguenze del sistema industrializzato, controllato a livello globale da un pugno di gigantesche aziende occidentali e orientali.
Soyalism - di Enrico Parenti e Stefano Liberti - è un viaggio che dagli Stati Uniti giunge in Cina, poi torna in America Latina e infine approda in Africa, rivelando come le vittime questo mostruoso meccanismo siano - oltre, ovviamente e in primo luogo, agli animali - le popolazioni locali povere e impossibilitate a ribellarsi. Senza contare la distruzione e l’inquinamento di aree amplissime del Pianeta e il consumo, sconsiderato e privo di una minima lungimiranza, di risorse. Per non parlare della sovranità alimentare.
In sostanza: i nuovi equilibri alimentari globali – che vedono per esempio un aumento vertiginoso della domanda di carne in Cina, oltre al previsto aumento della popolazione mondiale – stanno imponendo un modello produttivo insostenibile che – se non viene fermato – distruggerà un numero enorme di ecosistemi.
Essenziale e allo stesso tempo vasto nelle sue accuse, Soyalism è da vedere. Fosse solo per capire e far capire.
paola segurini

Il gelato è sempre più vegan
Non occorre girare tanto, almeno nelle città e cittadine e nei luoghi turistici, per trovare sempre più gusti tradizionali ma senza latte vaccino e uova, nelle gelaterie artigianali. Il trend, iniziato da qualche stagione, ora si arricchisce della voglia di produrre ‘gelato all’acqua’. Non il sorbetto, non la varietà con frutta, proprio i gusti più golosi e tradizionali. “Con i gelati all’acqua ecco i gusti liberati dalla schiavitù di latte e uova, con le caratteristiche della materia prima valorizzate al meglio perché assolute protagoniste” leggiamo in un’interessante analisi pubblicata recentemente da ‘La Repubblica’.
L’obiettivo, oltre a rispondere ad un pubblico sempre più attento a ciò che consuma, in termini di salute e sostenibilità, è far apprezzare gli ingredienti nella loro integrità, senza ingredienti che mascherino il sapore o che lo esaltino disarmonicamente.
Bene così, la nostra rivoluzione a tavola – e per strada - continua, anche con queste tre ricette facili e di sicuro successo, senza crudeltà e super golose.
paola segurini

Quando veg fa rima con campione
In questi ultimi giorni due grandi comunità sportive e di appassionati hanno potuto apprezzare la forza della scelta veg.
Il tennis, nel suo classico dei classici, il torneo di Wimbledon, ha visto trionfare Novak Djokovic. Quasi cinque ore di partita per essere incoronato per la quinta volta in carriera, seconda consecutiva ed essere confermato come numero 1 al mondo: Djokovic ha dichiarato in varie occasioni che le sue eccezionali doti di forza e resistenza derivano dal privilegiare un’alimentazione soprattutto vegetale. Non vuole etichette ma è un tenacissimo promotore (ha anche aperto un ristorante vegan a Montecarlo) del mangiare verde.
Al contrario, chi si definisce vegano tout court senza se e senza ma, è Lewis Hamilton, pilota britannico che continua a veleggiare indisturbato in testa alla classifica piloti di Formula 1 e a collezionare primati mondiali. Hamilton - che ha co-prodotto (come anche Djokovic) il nuovo documentario vegano "The Game Changers", in uscita a settembre – sostiene che mangiare vegan lo fa sentire forte a livello fisico e mentale. Sugli animali, la sua bio di Instagram parla chiaro!
Sempre più fuori dal cassetto del ‘vegano uguale deboluccio’, grazie anche a testimonial ad alta riconoscibilità!
paola segurini
(foto Lewis Hamilton/Instagram)
Tutti i colori del gazpacho
Con l’arrivo dell’estate è tempo di gazpacho, una zuppa fredda, velocissima da fare che grazie alle verdure trattate a crudo, diventa un pieno di vitamine, fibre e sali minerali e un alleato per combattere il caldo, la disidratazione e l’eccessiva sudorazione (proviamo ad aggiungere un pizzico di peperoncino).
Le sue origini si perdono nella storia antica, ovvero nelle abitudini romane di mangiare una zuppa fatta di pane, olio, aglio e cipolla, abitudine esportata nell’area iberica, che ha retto anche all’ascesa dei Mori e al ritorno dei conquistadores, che portarono con loro i pomodori, elemento essenziale per il moderno gazpacho.
Oltre al classico rosso, si possono inventare infinite combinazioni, ad esempio per ottenere una morbida crema verde basta frullare mela, cetrioli e avocado (ricchissimo di grassi vegetali e clorofilla), insieme al pane, succo di limone e un po' di yogurt di soia.
Invece, per un ottimo gazpacho arancione:
tagliate a dadini 4 pomodori maturi, un peperone giallo e uno rosso
trasferite nel frullatore e aggiungete 4 albicocche private del seme, 2 fette di pane integrale bagnate nell’aceto e strizzate, un cipollotto affettato sottile, sale e 4 cubetti di ghiaccio, quindi frullate.
servite con scorza di limone, timo e un filo d’olio a crudo.
Buon appetito!
Dott. Michela Kuan
@Paul.M/Unsplash

Veg News da Berlino e Amsterdam
Si chiama Veggie 2.0 ed è una mensa in cui si servono solo pasti totalmente privi di ingredienti di origine animale.
Dove si trova? Nessuno stupore se è in uno dei locali per mangiare dell’Università Politecnica di Berlino, una delle capitali più vegan friendly d’Europa.
Con un menu ampio e vario, consultabile sul sito - e anche tramite una pratica App per dispositivi mobili - è l’unica mensa del tutto ‘verde’ dell'universo studentesco berlinese, ma nelle altre sono comunque sempre presenti buone scelte vegan. Inoltre, ogni giorno, nel menu 100% vegetale, sono previsti anche piatti contraddistinti dall' ‘alberello del clima’, simbolo che sta a significare una minore impronta ecologica, ottenuta con ingredienti di filiera corta, non precotti, né surgelati o conservati, così da impattare meno con produzione e trasporto.
Ma se Berlino chiama, Amsterdam risponde. In senso veg, ovvio.
Il Daily Telegraph, informa che alle sedute del Consiglio Comunale della capitale olandese verranno serviti di default solo pasti vegetariani, cioé senza carne e/o pesce.
Un passo avanti da importare? Per cantar gloria davvero attendiamo l’eliminazione anche dei latticini, in ogni caso un bel segnale di come i tempi stiano cambiando.Anche per l’approccio scelto: l’iniziativa di Amsterdam è infatti mutuata da una precedente del Ministero dell’Istruzione, Cultura e Scienza, che ha ribaltato la prassi.
In sostanza, chi vuole un pasto per ‘carnivoro’ deve chiederlo espressamente, perché la norma sono menu senza carne e pesce.
Beh dai! Ribaltiamo le abitudini...
paola segurini
Nella foto: un piatto della mensa universitaria a Berlino.
LAV Sede Nazionale - Viale Regina Margherita 177 - 00198 Roma
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