Vegani una setta? Maddeché? Vissani ragioni

Rieccoci con il tormentone estivo: parlare (male) di chi opta per una scelta alimentare che ormai, da tanto è diffusa, fa tremare i cultori della 'tradizione'.  "I vegani? Io li ammazzerebbe tutti", l’ennesima critica, forte, ai vegani è di Gianfranco Vissani, ieri ospite in studio a "In Onda", su La7.   "Sono una setta, sono come i testimoni di Geova", ha spiegato il gastronomo-opinionista, non nuovo ad affermazioni ad effetto gaffe. Il desiderio di sterminio, anche buttato lì in una conversazione – e se ne è accorto Davide Oldani, l’altro chef in collegamento con la trasmissione, che ha ammonito il collega a non dire stupidaggini – non è un atteggiamento da sottovalutare. E’ offensivo e istigatorio alla violenza ed è figlio di una forma di cattivismo, di una strategia orientata ad alimentare i contrasti sociali. L’hate speech, comune tanto da essere quasi considerato normale, indirizzato a chi adotta comportamenti non omologati, a chi è diverso per razza o religione, a chi è in minoranza, a chi è in stato di necessità, è pericoloso, è un’emergenza, come ha spiegato in un interessante pezzo Alessandro Robecchi. Esprimere una volontà di eliminazione proprio nei confronti di chi ha operato una scelta etica, non violenta a tutto tondo risulta inoltre del tutto fuori da ogni senso critico normale e – minimamente – equilibrato. I vegani non sono una setta, non sono membri di alcun gruppo religioso o simile,  sorto attorno a personalità carismatiche. Non esiste un guru, un profeta, un leader dei vegani. Esistono tante persone, in tutto il mondo, a tutti i livelli sociali e anagrafici, che operano delle scelte orientate alla tutela degli animali, del Pianeta – e quindi in una prospettiva solidale con le nuove generazioni che lo abiteranno e con chi lo abita già in situazioni di disagio causate dall’eccessivo uso delle risorse fondamentali – e anche della propria salute. Ogni hate speech, ogni forma di cattivismo, da qualsiasi bocca volgare, superficiale e antisociale provenga, non avrà effetto su chi crede nella sua vita vegana. Quando la convinzione viene da dentro, quando non è vernice lucidante emessa da un capo, da un imbonitore o da un ‘sacerdote’, non è possibile fermarla. Con buona pace di Vissani, che riesce a diventare odioso persino ai suoi stessi colleghi.   paola segurini

Vegan e Sport: una coppia vincente (2)

Le fantastiche isole Fiji  hanno conquistato, con grande merito,  la loro prima medaglia olimpica d’oro per il Rugby a sette. Ho imparato ad apprezzare il rugby, più del calcio, - da donna, da quando ho incrociato per motivi animalisti Mirco Bergamasco, giocatore vegano di gran classe e carriera in nazionale e all'estero, nostro gentilissimo testimonial per la campagna Vegan in forma, oggi in forza al Sacramento (California). La dimostrazione che anche in uno sport che esige potenza e velocità, l’alimentazione 100% vegetale è un carburante valido e di resa. Anche il pugile americano Cam-F_Awesome, che di recente ha partecipato ai Giochi Olimpici di Rio, si definisce ‘orgogliosamente vegano’ e con lui milita tra i simboli del plant based anche la mitica Venus Williams, tennista che percorre la strada del cibo verde per motivi di salute,  in ogni caso con risultati che non possono lasciare indifferenti i detrattori di questo stile alimentare. E poi, già visti in passato su questi schermi  Alexey Ivanovich Voevoda  e Megan Duhamel. Ma il mondo dello sport senza crudeltà non si limita ai grandi campioni, a chi balza agli onori della cronaca, per un minuto o per decenni. E’ un universo variegato, diffuso  che dimostra, sempre di più, come la scelta vegan sia adatta anche agli atleti.  Rimanendo negli Stati Uniti e passando ad una disciplina composita, come il triathlon (nuoto, ciclismo e corsa su diverse distanze) non posso non citare Brendan Brazier, già campione canadese anche di ultramaratona, responsabile della nutrizione del Garmin-Sharp Pro Cycling Team e consulente nutrizionale di molti atleti anche olimpionici. Brazier è considerato uno dei maggiori esperti mondiali di nutrizione su base vegetale. L’editore Sonda ha pubblicato in Italia il suo ‘La cucina energ_etica’, un manuale per chi vuole rendere al massimo,  che guida verso una dieta consapevole e mirata, da seguire prima di un allenamento, nella preparazione, nella resistenza e nel recupero, utilizzando esclusivamente alimenti di origine veg. Un’alimentazione semplice, gustosa e rivoluzionaria attraverso ricette a base di ingredienti al 100% vegetali e integrali, nonché ad alta densità di nutrienti. Le ricette sono a prova di allergeni (o con alternative senza glutine) per eliminare dalla nostra alimentazione grano, lievito, glutine, soia, zucchero raffinato e latticini. Sono in grado di potenziare le performance nella vita quotidiana e nell’attività sportiva; sono funzionali (ogni ingrediente ha uno scopo nutrizionale) e originali. Da segnalare, sempre in ambito USA, il sito No Meat Athlete (Runs on Plants), che presenta anch'esso moltissime risorse per chi vuole trarre il meglio dal suo organismo in termini di attività fisica.. L’esplorazione del Pianeta dello Sport vegan continua… paola segurini

Senigallia: vegan a scuola e senza certificato

Nelle mense scolastiche di Senigallia (Ancona) saranno forniti pasti vegan a chi li richiede, e non sarà necessaria alcuna certificazione o attestazione medica. La cancellazione della richiesta dell'attestazione sanitaria è  un nuovo positivo risultato ottenuto dalla LAV nella sua attività di tutela dei diritti dei cittadini che scelgono un’alimentazione veg. Il 3 agosto, infatti, il Sindaco di Senigallia ha risposto alla diffida inviata dalla LAV il 1° agosto, annunciando che porterà in una prossima riunione di Giunta una modifica alla Delibera n.188 del 13 luglio 2016, per cancellare la prevista richiesta di presentare “un’attestazione del pediatra con cui dichiara che è a conoscenza del regime alimentare seguito dal bambino e che non esistono controindicazioni di ordine sanitario”* Siamo contenti per questo atto dovuto da parte dell'Amministrazione comunale e per questa vittoria  che rappresenta un motivo in più per tutte le famiglie, aldilà delle loro scelte alimentari, di riflettere sul grande valore non solo etico ma anche ambientale e di salute, della possibilità di optare per il menu vegan a scuola Scegliere di mangiare alimenti privi di derivati animali è infatti una scelta etica e culturale, non un’allergia néuna malattia, e non è quindi necessaria alcuna attestazione medica. Qui il nostro comunicato stampa. paola segurini

Proposta di legge Savino: e il cibo spazzatura?

La Proposta di Legge presentata dalla deputata Savino (PDL) a metà luglio, nella quale si prospetta l'ipotesi di reato per i genitori che privano i figli di elementi nutritivi essenziali alla crescita, ha raggiunto le pagine dei giornali e il web, in questo agosto in cui si ricerca lo scoop. Abbiamo risposto approvando il tentativo di favorire una maggiore informazione e consapevolezza alimentare tra le famiglie italiane, per evitare che i bambini possano essere vittime di un’alimentazione squilibrata o priva di elementi nutritivi essenziali, ma senza innescare un ingiusto clima da caccia alle streghe nei confronti della scelta vegana, che rischia di creare solo disinformazione e confusione. La Proposta di Legge è stata presentata l’11 luglio scorso PDL_Savino alla Camera dei Deputati dall’onorevole Elvira Savino (PDL), con il titolo: “Introduzione degli articoli 572-bis e 572-ter del codice penale, concernenti il reato di imposizione di una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita a un minore di anni sedici”, Precisiamo che la scelta alimentare vegan dalla primissima infanzia all’adolescenza se praticata avvalendosi della consulenza (come per tutti i piccoli)  di professionisti specializzati, in quadri clinici che non prevedano controindicazioni, è sana, equilibrata e bilanciata oltre che etica: su questa scelta vengono alimentati troppi pregiudizi, che oltre a fare disinformazione, rischiano di limitare le libertà personali e il diritto costituzionale (art.32) alla salute - come è possibile che si adotti invece maggiore indulgenza verso i cosiddetti cibi spazzatura (es. quelli troppo ricchi di zuccheri, sale, grassi, fritti, con conservati o coloranti artificiali, ecc.)?” Nella premessa al testo degli articoli della PdL n.3792 dell’On. Savino, in cui è prassi spiegare le motivazioni per cui si è giunti a proporre le modifiche al Codice, si stigmatizzano in effetti l’alimentazione vegetariana e vegana  (basandosi su una manciata di casi di cronaca riportati dalla stampa e sempre smentiti  dai fatti), quindi  la scelta alimentare  di  un numero di persone che raggiunge, secondo l’ultimo Rapporto Eurispes, più dell'8% degli italiani e comprende intere famiglie e generazioni cresciute bene. Non si tengono inoltre presenti autorevoli pareri accademici internazionali, basati perciò su grandi numeri, come quello l’American of Nutrition and Dietetics  (già ADA) - una delle più autorevoli fonti in materia di nutrizione, e  sulla stessa posizione si attestano American Academy of Pediatrics  e Canadian Paediatric Society - per la quale “le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza”. La premessa, confusa e fuorviante, è solo l’introduzione al testo degli articoli della Proposta di Legge, i quali non nominano mai l’alimentazione vegan, che non è una dieta, ma parlano di punizioni di vario grado per i genitori che impongono una “dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita sana ed equilibrata del minore".  La scelta vegana ben pianificata non è mai priva di elementi essenziali, possono esserlo invece molte altre. Ben venga l’affermazione, anche in sede legislativa, dei doveri di corretta alimentazione dei minori da parte dei genitori, che porterà ad una maggiore attenzione di tutti i genitori. Ci auguriamo che, supportati anche dal sempre crescente allarme degli enti preposti, ogni intervento in questa materia sia compiuto con la massima obiettività e competenza, estendendo eventuali ipotesi di reato anche alla malnutrizione per eccesso, alla disattenzione o ignoranza di base, che conducono alla somministrazione di cibi 'spazzatura', i quali portano a numeri - questa volta davvero  molto alti - di giovanissimi con alterazioni di peso e metabolismo e quindi con rischi per la salute: l'Italia infatti è ai primi posti in Europa per obesità infantie, con il 20,9% di bimbi in sovrappeso e il 9,8% obeso* *dati del sistema nazionale di sorveglianza “Okkio alla Salute”, gennaio 2015. da Comunicato Stampa LAV 8 agosto 2016

Vegan e Sport: una coppia vincente (1)

In tempo di Giochi Olimpici, di competizioni ed esibizioni di forza, resistenza, scatto e altro, viene spontaneo chiedersi  quale sia l’esito della scelta di un’alimentazione 100% vegetale per chi pratica sport, a livello agonistico e/o amatoriale. Nei prossimi giorni, così incentrati sulle gare di Rio 2016, vedremo una panoramica dei vari aspetti che legano la scelta vegan e lo sport, una coppia vincente, versatile e piena di sorprese positive, adottata da tanti atleti, non a torto, considerato che, l’Academy of Nutrition and Dietetics,  autorevolissimo consesso nutrizionisti, nella sua posizione ufficiale del 2009, dichiara che “le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti”.* E non solo, nel testo si sottolinea che “le diete vegetariane (si intende anche vegane N.d.R.)  sono pure in grado di soddisfare il fabbisogno degli atleti agonisti’. Su questa base, solida e ineffabile, facciamo un salto nel passato e uno nel presente dell’agonismo a livelli mondiali, con degli esempi pratici. Partiamo doverosamente da Carl Lewis, il figlio del vento, che dice “Ho scoperto che un atleta non ha bisogno di proteine animali per essere un atleta di successo. Infatti il mio migliore anno nelle competizioni di atletica leggera è stato quando mi sono convertito al veganismo”. Lewis ha conquistato in totale 10 medaglie olimpiche (9 d’oro) e 10 ai Campionati Mondiali (8 d’oro). Ha fissato  primati mondiali nei 100 metri, nella staffetta 4 x 100 mt e 4 x 200 mt. E nel salto in lungo. Nel campo della velocità, a Rio sottolineiamo la presenza di Morgan Mitchell, ventunenne australiana che corre i 400 metri e ha scelto la sua alimentazione  per motivi etici, traendone grande giovamento nella performance. E poi la grazia flessuosa della pallavolista a stelle e strisce April Ross. In ambito forza, l’unico atleta americano a partecipare  alle competizioni  olimpiche di Sollevamento Pesi è Kendrick Farris, anche lui vegano. E non è da meno, in generale extra-olimpico, l’uomo più forte della Germania, Patrik Baboumian, vegano di origine armena in grado di sollevare 555 chili e a trasportarli per 10 metri.  Vegan e Sport? Questo è solo l'inizio..(continua) Paola Segurini  

Opzione Vegan in ospedale: ad Avezzano si può

In provincia de L'Aquila, ad Avezzano, si cambia menu. Dove? All'ospedale. Un ospedale virtuoso, che tiene conto, con l'affidamento ad una nuova ditta appaltatrice della ristorazione interna, della possibilità di avere dei ricoverati che optino per l'alimentazione vegan.    Ce lo comunica qui Abruzzo Web, che spiega: " Il cambio di passo c’è stato con l’affidamento del servizio a una nuova ditta: oltre alla dieta vegana (niente carne  e pesce ed esclusione di prodotti di origine animale) nei reparti, col nuovo menu a scelta, si registra per esempio una crescente richiesta della dieta vegetariana. In attesa della messa a norma dei locali della cucina ospedaliera attualmente i piatti, dopo essere stati preparati in un laboratorio alimentare all’esterno del presidio ed ermeticamente sigillati, vengono trasportati all’interno dei reparti seguendo  modalità che ne garantiscono il  mantenimento della temperatura e l’ottima conservazione".   La cultura alimentare aperta, pronta a rispettare le esigenze anche dei malati, è sempre un passo avanti nel rispetto dei diritti del singolo.Indietro non si torna: applausi a questo ospedale abruzzese, sperando che sia d'esempio per altri. paola segurini  

Opzione Vegan: sì a informazione corretta

Rispetto alle dichiarazioni in merito all’opzione vegan nelle mense scolastiche, rilasciate recentemente a Bologna dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, siamo certamente d’accordo sulla necessità di un’informazione corretta dei genitori, qualunque sia il regime alimentare scelto. Ricordiamo tuttavia che, come riporta l’American Dietetics Association “le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti”. Gli istituti scolastici, come precisa il Ministro, devono attenersi alle indicazioni del Ministero stesso che molto opportunamente - nelle Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica, approvate in sede di Conferenza Unificata il 29 aprile 2010 da Governo, Regioni, Province Autonome e Autonomie locali, e redatte anche con il contributo dell’Istituto Nazionale per la Ricerca e la Nutrizione - dichiara che “vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali.’ LAV

Emilia Romagna: precisazioni su mense veg

Finalmente la Regione Emilia Romagna riconosce la predominanza legislativa delle Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica - approvate in sede di Conferenza Unificata il 29 aprile 2010 da Governo, Regioni, Province Autonome e Autonomie locali, redatte anche con il contributo dell’Istituto Nazionale per la Ricerca e la Nutrizione - in cui si afferma che “vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali. Tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori”, escludendo quindi aspetti di valutazione sanitaria.   In risposta all’interrogazione parlamentare presentata su istanza della LAV, in cui il Consigliere Bertani (Movimento 5 Stelle) chiedeva alla Regione di smettere di discriminare le famiglie che a scuola domandano un menu vegetariano o vegano, e di applicare le prescrizioni del Ministero della Salute, il 19 luglio scorso l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna ha trasmesso una Nota a tutti i Comuni del territorio regionale, all’Ufficio Scolastico Regionale e per conoscenza alle ASL. , ribadendo il contenuto delle Linee Guida di Indirizzo nazionale, e la fondamentale e recente Nota n.0011703 del 25 marzo 2016 del Ministero della Salute, che afferma “iniziative di Regioni che impropriamente sconsigliano la scelta vegetariana e vegana [..] e sono in contrasto con quanto stabilito dalle Linee Guida di Indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica sottoscritte sei anni fa anche da Regioni e Comuni, pubblicate in Gazzetta Ufficiale, che recitano testualmente: vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali. Tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori".   “Siamo soddisfatti degli ulteriori passi avanti nella tutela dei diritti dei vegani – dichiara Paola Segurini, Responsabile LAV Area Scelta Vegan – e la risposta all’interrogazione, presentata su nostra istanza, è un passo importate per le famiglie della regione, perché attesta il riconoscimento delle Linee Guida Nazionali e prescrive che tutti i Comuni, inclusi Bologna, Ferrara, Parma e Rimini, si adeguino e offrano l’opzione vegan a chi la richiede, fin dall’imminente anno scolastico 2016-2017”.   LAV

Origano, più che una fogliolina

L'origano non è soltanto una profumata erba aromatica da utilizzare in cucina, ma un vero e proprio medicinale naturale a cui ricorrere per mantenere a lungo la salute e per la prevenzione delle malattie. Contiene, infatti, fenoli, vitamine e sali minerali, tra cui ferro, potassio calcio e manganese, che lo rendono un rimedio ed un integratore naturale efficace come antinfiammatorio, antibiotico e antisettico .  L'origano contiene inoltre vitamina C, una sostanza che permette all'organismo di sviluppare una maggiore resistenza sia alle infezioni che agli agenti portatori di infiammazione e ai radicali liberi, una delle principali cause dell'invecchiamento prematuro delle cellule del nostro organismo E’ anche utile per i disturbi di circolazione sanguigna o linfatica, diventando un alleato contro cellulite e ritenzione. Decora il tuo balcone o la terrazza con un vivace vaso pieno di queste meravigliose foglioline!   Qui una ricetta!   Dott. Michela Kuan

100 medici alla Casa Bianca

Negli ultimi giorni di luglio, più di 700 medici e altri professionisti della salute hanno partecipato  a Washington, vicino alla Casa bianca, alla  International Conference on Nutrition Medicine  nel corso della quale i sanitari hanno imparato come fare ad informare i loro pazienti in merito ai pericoli rappresentati dal magiare carne e ai benefici dell’alimentazione 100% veg. Tra di loro la dottoressa  Mariana C. Stern, Ph.D.  che ha illustrato come 49,700 casi di cancro potrebbero in teoria essere evitati negli Stati Uniti ogni anno, evitando di mangiare carni lavorate.  Due nuovi studi aggiungono ulteriori prove sui danni della carne. Il primo, pubblicato su JAMA, ha rilevato come mangiare più proteine ​​animali aumenti il rischio di morte precoce, mentre se si mangiano più proteine ​​vegetali il rischio si riduce. Il secondo studio, n'analisi dell’ besità in 170 Paesi, ha evidenziato che la carne causa l'obesità tanto quanto lo zucchero. 100 medici  sono inoltre apparsi in un video, girato proprio davanti alla Casa Bianca, e hanno lanciato lo slogan ‘Break The Meat Habit', per convincere gli americani a cambiare, in meglio, le loro abitudini alimentari. Ecco il videomessaggio, organizzato dal Dottor Neal Barnard, autore di best- seller e luminare della nutrizione vegana.

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