L'acqua che mangiamo
Categoria: Fatti non parole / Taggato:
/ Pubblicato: 22/03/2020 da admin
La Giornata Mondiale dell’Acqua 2020 arriva in un momento di crisi totale globale, in cui capiamo meglio - purtroppo - quanto questa risorsa sia preziosissima anche a livello sanitario.
Qualcuno dice che l'acqua sia l'eroina non citata della lotta contro il Covid 19 e la sua diffusione. Probabilmente lo è.
Possiamo agire individualmente per risparmiarne?
Come consiglia anche la campagna dell'ONU per la ricorrenza odierna, possiamo scegliere pasti a base di alimenti 100% vegetali.
In base al confronto tra l’impronta idrica degli alimenti, come riportati dal Water Footprint Network si vede come, su una stima a livello globale, per ottenere un chilo di carne di manzo sia necessario un totale di circa 15400 litri, e per aver un grammo di proteine dalla stessa “fonte” ci vogliano 112 litri di acqua mentre ne servono solo 19 per un grammo di proteine da legumi.
E, se vogliamo concentrarci anche oggi sull’Obiettivo per lo Sviluppo Sostenibile numero 6: acqua per tutti entro il 2030, dobbiamo tener presente che acqua per tutti significa innanzitutto meno acqua per chi può farne a meno, perché ce l’ha.
Siamo noi quelli che stiamo prosciugando le risorse, siamo noi – cittadini del Nord del mondo – quelli che sono tenuti a dare l’esempio, perché possiamo farlo, perché siamo al corrente delle conseguenze di un comportamento onnivoro, che oltre agli animali, sta letteralmente mangiando tutto il Pianeta e influendo pesantemente sul clima.
Cambiando menu e orientandoci verso scelte 100% vegetali compiamo un gesto preventivo, solidale ed efficace, senza perdere in gusto e salubrità, anzi!
PS
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Guarda tutte le notizie >>I cibi vegan vanno sempre più forte
Il Good Food Institute (GFI) e la Plant-Based Foods Association hanno di recente diffuso dei dati che dimostrano come negli USA le vendite al dettaglio di cibi 100% vegetali siano aumentate dell'11 percento nel 2019, a fronte di un mero 2% di crescita del mercato al dettaglio in generale.
Ciò significa che gli acquisti di prodotti vegan procedono con una velocità cinque volte più elevata di quelli comuni.
La fetta più ampia del mercato statunitense del plant based – il 40% - è costituita dalle bevande vegetali (che valgono 2 miliardi di dollari). Il secondo segmento è occupato della ‘carne vegetale’ che ha visto nel 2019 una crescita del 18%, per un totale di circa 1 miliardo di dollari.
Dati Nielsen indicano che il 98 per cento di coloro che comperano alternative alla carne acquistano regolarmente anche prodotti animali. La carne purtroppo è un alimento molto resiliente, grazie al prezzo contenuto e agli allevamenti di modello industriale. Ci vorrà tempo per scalzarla, ma il lato positivo è che l'aumento della domanda di alimenti a base vegetale da parte dei consumatori è trainato da una crescente fascia di clienti che si comporta in modo flexitariano e comincia, a suo ritmo, a salvare sempre più animali.
Anche in Italia diventa sempre più ampia la reperibilità di cibi proteici 100% vegetali e più facile e diversificata la loro introduzione in tutti i pasti della giornata, sia a casa che fuori casa, per tutte le età.
In sostanza, indietro non si torna, acquistare e cnnsumare alimenti vegan in risposta alle proprie scelte etiche, ambientali, salutari (o altro) è sempre più semplice e le persone si muovono come se stessero davvero comprendendolo!
ps
Oscar a Joaquin Phoenix: una voce ai senza voce
Durante il suo discorso agli Oscar, stanotte, Joaquin Phoenix - premiato come miglior attore protagonista per 'Joker' - ha lanciato un appello a lottare a favore dei diritti, contro l’ingiustizia, le diseguaglianze di genere, il razzismo, o la discriminazione Lgbt.
Contro l’idea che una razza, una nazione, un genere o una specie abbiano il diritto di dominare o di sfruttarne un’altra impunemente.
“Il dono più grande che mi ha dato il cinema è quello di poter dare voce a chi voce non ce l'ha” ha detto.
In ambito di diritti degli animali ha mosso un’accusa molto chiara e decisa al comunissimo consumo di latte: “Siamo diventati disconnessi dal mondo naturale" ha detto. “Ci sentiamo in diritto di inseminare artificialmente una mucca e quando partorisce le sottraiamo il piccolo, anche se le sue grida di angoscia sono inconfondibili. E poi prendiamo il latte destinato al vitello e lo mettiamo nel nostro caffè e nei nostri cereali."
Servirà a far cambiare le abitudini di milioni di americani? Speriamo di sì! Visto che negli USA chiudono molti allevamenti di bovine da latte.
Quello di stanotte (qui in inglese) è solo l’ultimo dei momenti di conferimento dei numerosi premi ottenuti da Joker utilizzati da Phoenix come occasioni per citare i temi dei diritti degli animali e dei cambiamenti climatici. L'attore ha inoltre contribuito fortemente a convincere i Golden Globes, i Critics Choice Awards, gli Screen Actors Guild Awards e i BAFTA a offrire rinfreschi totalmente vegan.
ps
Eurispes 2020: i numeri sono con noi
Anche quest’anno i dati del Rapporto Eurispes confermano la tendenza che vede gli Italiani sempre più attenti e sensibili verso gli animali, con una crescente quota di persone che scelgono l’alimentazione vegetale.
Vegetariani e vegani sono l’8,9% della popolazione (+1,8% rispetto all’anno precedente) e, di questi, il 22,2% motiva la propria scelta con “l’amore e il benessere nei confronti del mondo animale”. Coloro che hanno scelto esclusivamente un'alimentazione 100% vegetale sono il 2,2% del campione analizzato.
Di fronte a una percentuale che sfiora un italiano su dieci, oltre 5,3 milioni di italiani, ci chiediamo come sia possibile che proprio in questi giorni la proposta delle nuove “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione” del Ministero della Salute vada di fatto a scoraggiare le scelte alimentari vegane e vegetariane, introducendo l’obbligo di certificazione medica per poter avere un pasto in una mensa scolastica, in un ospedale, in una residenza per anziani.
Abbiamo già fatto un appello al Ministro della Salute Roberto Speranza chiedendo una rettifica del documento in via di approvazione,e al Ministro dell’Ambiente, perché non assecondi il “clamoroso autogol” sugli effetti ambientali di questa controffensiva anti vegani e vegetariani
Secondo Eurispes, tra le motivazioni alla base di una scelta alimentare a base vegetale rientra anche la salute (23,2%), il Rapporto tuttavia non indaga la relazione tra scelta vegetariana o vegana e le preoccupazioni legate ad ambiente e cambiamento climatico, che pure occupano un posto importante nella rilevazione. Più di un quarto degli italiani (26,6%), infatti, considera il cambiamento climatico il problema più urgente a livello ambientale ma, secondo il Rapporto Eurispes 2020, solo un terzo della popolazione è disposta a cambiare le proprie abitudini per invertire questa tendenza.
Dal nostro osservatorio, basato su chi sceglie o è interessato alla scelta di un’alimentazione vegetale, per motivi etici, ma anche legati alla salute e al rispetto dell’ambiente, stupisce che solo 1 italiano su 3 sia consapevole dell’impatto delle scelte individuali sul mondo che ci ospita. Le persone che ci seguono, probabilmente, appartengono a un campione particolarmente sensibile e attento a questo tipo di dinamiche. Non si tratta di una nicchia però: dai dati Eurispes emerge che preoccupazioni di questo tipo attecchiscono rapidamente tra le nuove generazioni, sono loro la nostra speranza per un cambiamento che passa anche dal piatto e, quindi, dalle scelte alimentari che muovono consumi, domanda e mercato.