Allerta EFSA su influenza aviaria
Categoria: Emergenza virus / Taggato:
/ Pubblicato: 06/10/2020 da admin
Gli Stati dell'UE sono invitati a intensificare le misure di sorveglianza e di biosicurezza per proteggersi da possibili nuovi focolai di influenza aviaria.
L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha diramato l'allerta con una nota. L'avvertimento è conseguenza dei focolai di influenza aviaria tra gli uccelli selvatici – in rotta di migrazione verso l’Europa - in Russia e in Kazakistan negli ultimi mesi.
- Questi volatili, che trasmettono il virus attraverso le feci, sono molto contagiosi per polli, anatre, tacchini e altri uccelli e possono infettare anche altri animali, tra cui il maiale – come ospite intermedio - e l’uomo.
- I virus di tipo AI subiscono dei fenomeni di mutazione ed è possibile che da un serbatoio animale si generi un nuovo virus a cui l’uomo è esposto e suscettibile.
- Ricordiamo che dal 2003 e al febbraio 2020 sono stati segnalati 861 casi di infezione umana da H5N1, con 455 decessi
Altri articoli pubblicati
Guarda tutte le notizie >>Influenza suina: allerta organismi internazionali
ll virus H1N1, noto come influenza suina, che ha colpito nel 2009 con migliaia di decessi e di contagi, si sta diffondendo di nuovo negli allevamenti cinesi.
Per questo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno effettuato una dichiarazione sulla necessità di monitorare con grande attenzione la diffusione di questo virus, per evitare il rischio di una nuova pandemia.
Ogni anno nel mondo vengono allevati circa 1 miliardo di maiali. In Italia circa 8 milioni e mezzo.
Numeri così alti significano che c'è un'enorme potenzialità di diffondere un virus pericoloso per la nostra salute.
Per saperne di più
Nuovo studio: vegan per salvare il Pianeta
Un autorevole studio, pubblicato di recente sulla rivista Nature, dimostra che se si riportassero allo status originario i terreni oggi usati per la zootecnia - con la sua enorme impronta ecologica destinata a crescere sensibilmente nei prossimi decenni - si otterrebbero benefici notevoli in termini di contrasto ai cambiamenti climatici e non solo.
SI AVREBBERO INFATTI:
meno emissioni,
aumentata capacità di assorbimento della CO2,
più acqua disponibile,
tutela della biodiversità
diminuzione dei rischi di zoonosi e di pandemie.
Le scelte alimentari attuali, spiegano i ricercatori, comportano enormi costi ambientali, anche relativi alla maggior quantità di emissioni di CO2 che sarebbero assorbite esistessero ancora, o si ricreassero, gli ecosistemi originari, ricchi di alberi e piante che assorbono anidride carbonica.
Il ripristino degli ecosistemi farebbe la differenza ma come fare?
[continua a leggere]
Post Covid-19: la spesa è green
Analizzando il carrello della spesa degli italiani, il Rapporto Coop 2020, presentato in edizione digitale, sottolinea come l'emergenza Covid-19 non abbia minato l'attenzione alla sostenibilità, ma al contrario, abbia coinvolto anche chi in passato era meno attento.
Emerge infatti la tendenza agli acquisti "green", con un aumento del 7,1% dei sostitutivi delle proteine animali, tra i prodotti in forte crescita.Ma non solo: nelle previsioni dei consumi alimentari nel 2021, gli esperti vedono un rallentamento di quelli relativi ai derivati di origine animale, come carne e pesce freschi (-12%) e soprattutto, latticini e salumi (-22%). In base all'analisi, il 56% degli italiani quando fa la spesa cerca prodotti che tutelino il benessere animale, mentre il 36% prevede di aumentare la propria spesa in prodotti alimentari sostenibili, nel 2021. A guidare questa scelta non è solo il rispetto per l'ambiente ma anche un senso etico e di responsabilità verso le generazioni future.
[continua a leggere]