Sentenza storica: veganismo non discriminabile
Il veganesimo non è una dieta (come molti credono) ma uno stile di vita a tutto tondo che comprende aspetti etici che si addentrano in tutti i settori dell’esistenza.
Da ieri, nel Regno Unito, equivale a una religione o a un credo filosofico e come tale è protetto dalla legge.
Questi, in sostanza il cuore della storica sentenza che ha risposto al caso portato in corte a Norwich, in Gran Bretagna, da Jordi Casamitjana – impiegato della League Against Cruel Sports, associazione per la difesa dei diritti degli animali – quando è stato prima discriminato e poi licenziato per avere segnalato, dopo averlo fatto presente ai datori di lavoro, come l’associazione investa parte del fondo pensionistico dei dipendenti in una società che fa ricerca con animali.
Il tribunale del lavoro ha dato ragione ai difensori di Casamitjana, i quali sostengono che il veganismo etico risponda au requisiti per essere un credo filosofico o religioso e debba perciò essere protetto ai sensi dell'Equality Act del 2010.
Per qualificarsi come tale, un credo filosofico deve soddisfare una serie di criteri tra i quali: essere sinceramente sostenuto, riguardare un aspetto rilevante e sostanziale dell’esistenza e del comportamento umani, raggiungere un certo livello di cogenza, serietà, coesione e importanza.
Deve anche essere degno di rispetto in una società democratica, non essere incompatibile con la dignità umana e non essere in conflitto con i diritti fondamentali degli altri, ed essere inoltre una convinzione, non un'opinione o un punto di vista basato sullo stato attuale delle informazioni disponibili.
L’Equality Act è una legge britannica antidiscriminazione, basata quindi sull’eguaglianza di trattamento, e tutela anche contro la disparità di trattamento per età, sesso, orientamento sessuale, razza, religione, maternità, disabilità, matrimonio e unioni civili.
Passi avanti. Ampi e decisi. Bene.
ps