Allevamenti, polveri sottili e coronavirus
Categoria: Emergenza virus / Taggato:
/ Pubblicato: 03/08/2020 da admin

Il particolato (polveri sottili) è un insieme di particelle, solide e liquide, che si disperdono in atmosfera per tempi sufficientemente lunghi da subire fenomeni di diffusione e trasporto.
Il particolato è primario se immesso in aria direttamente dalla sorgente o secondario se si forma in seguito a trasformazioni chimico-fisiche di altre sostanze, come l’ammoniaca, che ha tra le principali fonti la gestione delle deiezioni animali (nei ricoveri, dallo stoccaggio e dallo spandimento dei liquami) e l’utilizzo dei fertilizzanti azotati. Il peso delle attività zootecniche e agricole, rispetto alle emissioni di ammoniaca, è dell’83% a livello nazionale, mentre secondo i dati di INEMAR, l'inventario delle emissioni curato da Arpa Lombardia, “il settore zootecnico immette in atmosfera il 98% dell'ammoniaca totale rilasciata Lombardia”...
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Uscito nei giorni scorsi, il resoconto dell’ Osservatorio Immagino 2020 Nielsen GS1 Italy, misura fenomeni di consumo emergenti e identifica i segmenti di popolazione che li determinano, utilizzando le informazioni contenute nei codici a barre e sulle confezioni.
Su una base di 79.838 prodotti emerge che “l’universo “veg”, con una quota del 5,3% sul fatturato totale del food” è una buona tendenza, in cui gli alimenti “adatti ai vegani” rappresentano il 3,8% dei prodotti e il 2,4% del fatturato totale analizzato.
L’Osservatorio ha rilevato che la crescita negli acquisti dei prodotti “veg” è avvenuta soprattutto grazie al maggior acquisto da parte di un numero di famiglie (tra quelle utilizzate per l’indagine) rimasto invariato rispetto al 2018: in sostanza, in base a questa speciale analisi, chi sceglie questo genere di alimentazione ne è sempre più convinto, rafforza la sua spesa, non rimane deluso e continua deciso..
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Allevamenti e latte: un binomio nemico del'ambiente
A differenza di quanto accade per i combustibili fossili, l’attenzione e la pressione da parte dell’opinione pubblica sulle emissioni climalteranti del settore lattiero caseario è scarsa.
Ci pensa un nuovo rapporto, dall’indicativo titolo di Milking the Planet (Mungere il pianeta), redatto dall'Institute for Agriculture and Trade Policy [IATP] a rivelare che le 13 maggiori aziende lattiero-casearie mondiali provocano le stesse emissioni di gas serra dell'intera Gran Bretagna. Queste 13 big hanno emesso più gas a effetto serra (GHG) nel 2017 rispetto a fonti inquinanti di portata mondiale come la BHP, gigante minerario, petrolifero e del gas con sede in Australia o ConocoPhillips, compagnia petrolifera con sede negli Stati Uniti.
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ONU: Covid-19 non stiamo curando le cause
La situazione è più che preoccupante: il mondo sta curando solo i sintomi sanitari ed economici della pandemia da Coronavirus, ma non si occupa delle cause ambientali, dei sistemi alimentari, della salute degli animali, che stanno a monte dello scoppio di gravi epidemie e, se continua così, possiamo attenderci un flusso costante di malattie che "salteranno" dagli animali all'uomo nei prossimi anni.
Questo l'avvertimento gli autori dell'atteso Rapporto "Prevenire la prossima pandemia" a cura del Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e dell'Istituto Internazionale di Ricerca Zootecnica (ILRI) che spiegare le cause della pandemia di COVID-19 e di altre zoonosi, con l'obbiettivo di fornire ai decisori politici una migliore comprensione del contesto da cui possono svilupparsi catastrofici focolai di malattie zoonotiche.
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