Per la prima volta in 200.000 anni di storia siamo gravemente fuori sincrono con pianeta e natura, e si tratta  una crisi che sta portando la Terra verso i suoi limiti estremi, minacciando l’esistenza di tutte le specie. 
 
Nutrire i 10 miliardi persone previsti per il 2050, in modo salutare e sostenibile, sarà impossibile senza una drastica diminuzione del consumo di carne. 
Il risultato di oltre 2 anni di collaborazione tra 37 esperti di 16 paesi, con il focus su una serie di discipline tra cui salute, nutrizione, sostenibilità ambientale, sistemi alimentari e governance economica e politica, è stato pubblicato ieri su The Lancet, autorevolissima pubblicazione scientifica, e suggerisce un cambiamento di dieta, con una riduzione media del consumo di cibi, come la carne rossa, di almeno il 50%.
 
Allo stesso tempo gli studiosi ritengono necessario un aumento complessivo del consumo (oltre il 100%) per legumi, semi oleosi, frutta e verdure,con variazioni delle quantità a seconda della regione del mondo. 
Si tratta di cambiamenti molto decisi: gli americani dovrebbero calare dell'84% il consumo di carne di rossa, e moltiplicare per 6 la quantità di legumi. 
 
Per gli europei si tratterà di mangiare il 77% in meno di carne rossa e 15 volte più noci e semi.
 
Questi numeri non piacciono a chi carne ne produce, è ovvio.
A noi si. Perché crediamo davvero che quella suggerita sia una vera e indispensabile ricetta per salvare il mondo.
 
paola segurini