Alimentazione Veg: nuovo prestigioso riconoscimento
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/ Pubblicato: 30/11/2017 da admin
La Società Italiana di Nutrizione Umana - il medesimo organo che elabora i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) - ha riunito un gruppo di lavoro costituito esperti. Il risultato è un documento importantissimo, in cui si approvano le diete Veg ben pianificate, che includano una fonte affidabile di vitamina B12.
Il Position paper on vegetarian diets from the working group of the Italian Society of Human Nutrition pubblicato su un'autorevole rivista internazionale come la NMCD invita inoltre le istituzioni preposte e fare più educazione alimentare su questo tema.
Un momento 'storico', per chi ogni giorno si muove per difendere i diritti di chi sceglie questo genere di alimentazione. Quello pubblicato oggi è infatti un nuovo e fondamentale testo di sostegno, che si rivelerà utilissimo in svariate occasioni.
Passi avanti!
paola segurini
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15.000 scienziati: alimentazione vegetale per salvare il Pianeta
Già nel 1992, in tempi quasi insospettabili rispetto a oggi, la Union of Concerned Scientists aveva diffuso il “World Scientists’ Warning to Humanity”, un appello firmato da 1.700 esponenti della comunità scientifica internazionale, tra cui molti premi Nobel.
Nel documento si sosteneva che l’impatto delle attività umane sulla natura avrebbe causato danni potenzialmente irreversibili al Pianeta
A 25 anni di distanza, in occasione della conferenza mondiale delle Nazioni Unite sul clima (COP23) in corso a Bonn, William J. Ripple, ricercatore della Oregon State University e gli oltre 15mila scienziati firmatari - provenienti da 184 paesi - hanno deciso di fare il punto sulla situazione attuale, aggiornando il documento originale e trasformandolo in un rapporto pubblicato ieri sulle pagine di BioScience e intitolato“A Second Notice” (un secondo avviso).
“L’umanità non sta adottando le misure necessarie e urgenti per salvaguardare la nostra biosfera in pericolo”, spiegano gli autori. "Si è fatto troppo poco per limitare i danni provocati al pianeta con cambiamento climatico, deforestazione, mancanza di accesso all'acqua, sovrappopolazione e animali in estinzione".
Dalle ricca base di dati - provenienti da agenzie governative, organizzazioni no profit e da singoli studi - si evince con chiarezza come la situazione sia tutt’altro che confortante e le cifre contenute nell'articolo dicono, per esempio, che dal 1992 sono aumentati del 20,5%, gli animali ruminanti 'da reddito'.
"È anche il momento di riesaminare e modificare i nostri comportamenti individuali" insistono i ricercatori, "anche limitando la nostra riproduzione (l’ideale sarebbe a livello di rimpiazzamento) e diminuendo drasticamente il consumo pro capite di combustibili fossili, CARNE e altre risorse".
Tra le indicazioni che il documento pone come azioni che faciliterebbero il raggiungimento della sostenibilità c’è (ovviamente) la promozione del cambiamento alimentare, che va orientato verso i cibi vegetali.
L'appello è chiaro, l'hashtag anche #ScientistsWarningtoHumanity.
paola segurini

Uova al fipronil? Vegan è la soluzione
Gia i primi giorni d'agosto, secondo le informazioni date dagli Stati membri ai servizi della Commissione, i Paesi che avevano ricevuto lotti provenienti dalle aziende coinvolte dalla contaminazione da fipronil, insetticida dannoso per l'uomo, utilizzato per i parassiti delle galline ovaiole, si trattava di Svezia, Francia, Germania, Regno Unito, Austria, Irlanda, Polonia, Romania, Danimarca, Slovenia, Slovacchia, Lussemburgo, Hong Kong e Svizzera.
Erano state fermate per indagini 195 aziende in Olanda, 86 in Belgio, 5 in Francia e 4 in Germania, con un continuo balletto di cifre in merito al numero delle uova.
In Italia, dai riscontri incrociati, effettuati e comunicati dal Ministero della Salute, tra le liste di aziende coinvolte e di quelle che avevano spedito prodotti nella penisola nei tre mesi precedentii, risultava da una segnalazione delle autorità francesi, pervenuta in data 8 agosto che una ditta di quel Paese avesse acquistato uova da uno degli allevamenti olandesi interessati e le avesse trasformate in ovoprodotti poi venduti anche ad una nostra azienda, i cui articoli erano però stati ritirati prima della messa in commercio.
Il Ministero aveva annunciato un monitoraggio.
Oggi, 21 agosto vengono diffusi di dati del monitoraggio: due i campioni positivi al fipronil in Italia. Si tratta dell'esito delle prime analisi effettuate dagli Istituti zooprofilattici nazionali su 114 dei campioni raccolti nell'ambito dell'attività di monitoraggio per la ricerca di eventuali contaminazioni su uova, prodotti derivati e alimenti che li contengono.
Sono in corso ulteriori accertamenti in corso sui due positivi, per individuare le cause della contaminazione.
Ci preoccupiamo? Un modo per non preoccuparsì c'è: se si è fatta o si farà la scelta vegan, il problema (a livello individuale) della salubrità delle uova rispetto al fipronil sarà risolto.
Niente uova, niente insetticida nel piatto.
Rimangono però l'enfasi e l'impegno quotidiano per la denuncia dello sfruttamento estremo delle galline ovaiole, utilizzate come macchine sfornatrici di un alimento che può essere oggi sostituito egregiamente in modo cruelty-free.
La strada è lunga, ma l'empatia è un sentimento forte che, nel tempo, trionferà, per le galline libere (e i loro pulcini).
paola segurini

Earth Overshoot Day: il consumabile è già consumato
Quest'anno l'Earth Overshoot Day, il giorno in cui l'utilizzo di risorse naturali supera la quantità delle stesse che la Terra può rigenerare in 365 giorni, cade il 2 agosto.
La ricorrenza si sposta ogni anno e, purtroppo, cade sempre più presto, perché l’utilizzo umano è sempre più elevato. Quest’anno, il 2 agosto, la popolazione mondiale ha già consumato tutto il consumabile. Nel 2015 il giorno era il 13 agosto, mentre nel 2000 era stato a fine settembre.
Secondo il Global Footprint Network, l’organizzazione di ricerca internazionale che ha dato avvio al metodo di misura dell’Impronta Ecologica per il calcolo del consumo di risorse, l’umanità sta usando la natura a un ritmo 1,7 volte superiore rispetto alla sua capacità di rigenerazione. È come se ci servissero 1,7 Pianeti per soddisfare il nostro fabbisogno di risorse naturali. I costi di questo crescente squilibrio ecologico stanno diventando sempre più palesi nel mondo e si manifestano in termini di deforestazione, siccità, scarsità di acqua dolce, erosione del suolo, perdita di biodiversità e accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera.
E se non bastasse il nefasto indietreggiare di questa data, continuano ad arrivare notizie negative in tema di riscaldamento climatico. Su Nature Climate Change è stato pubblicato uno studio che riporta le previsioni di un gruppo di esperti il 2100. Le conclusioni dell’analisi sono assai destabilizzanti. L’obiettivo della conferenza di Parigi del 2015 (non superare 1,5 gradi di aumento delle temperature) ha l’infima probabilità dell’1% di essere raggiunto. L'ipotesi più realistica, in base alla ricerca in questione, è che l'aumento si attesti attorno ai 3,2 gradi.E lo scenario si pone come serissimo, come vediamo con il caldo torrido di questi giorni.
Insomma, spendiamo più risorse di quelle che abbiamo e non riusciamo a fermare il riscaldamento globale, dove andremo a finire?
E’ urgentissimo intraprendere azioni volte a spostare indietro la data (#movethedate) dell'Earth Overshoot Day, cominciando con il calcolare la nostra Impronta Ecologica per individuare le condotte dannose e orientarci verso azioni costanti che siano virtuose.
E’ noto ormai come tra i comportamenti divoratori di risorse, l'alimentazione occupi un posto di tutto riguardo.
Valutare il passaggio a uno stile di vita vegan è il passo da fare. Anche perché facendolo si possono ridurre le emissioni di un quantitativo che va dal 25% al 55%, rispetto al massimo del 35% a cui possono condurre altri cambi di alimentazione, tra cui l’opzione vegetariana, o la riduzione del consumo di carne rossa.
Il nostro Pianeta è uno solo, sono le nostre possibilità di cambiare a essere molteplici, e la capacità di sfruttarle in tempi brevi, dirigendole verso scelte sostenibili a tavola, rappresenta la chiave per un futuro prosperoso e non catastrofico.
paola segurini