Una volta al mese è meglio che niente? Consideriamolo un passo di  buona volontà, nel cammino verso lo sviluppo  - fin da piccoli -  di un comportamento alimentare consapevole  e sostenibile ed empatico anche con gli altri animali. Come da programma elettorale della sindaca Appendino.

Una volta al mese, il secondo venerdì, ai venticinquemila bambini delle primarie di Torino, sarà servito un  pasto 100% vegetale (fatta salva la possibilità del parmigiano grattugiato …).

Il menu - studiato con l’Associazione Cuochi di Torino, in base a due indagini di gradimento e agli incontri con le commissioni  mensa – è di tutto rispetto, dal punto di vista della tradizione mediterranea, senza intrusioni fusion o cibi ‘strani’ che possano scontentare genitori o bimbi. Penne al pomodoro, lenticchie in umido, insalata di carote, pane e ananas, in inverno. In primavera invece ci saranno riso e piselli, fagioli in insalata, insalata mista con carote e peperoni e mix di frutta di stagione, sono in programma a partire dal rientro post-vacanze estive.

In sostanza, ringraziamo l'amministrazione comunale per l'inizio, auspicando che - in virtù anche del lavoro di diffida LAV (con conseguente vittoria) effettuato nella primavera 2016, quando abbiamo scoperto che per ottenere la mensa vegan nel capoluogo piemontese era ancora necessario presentare un certificato medico non previsto dalle Linee Guida Nazionali per la ristorazione scolastica – la scelta del menu (quasi) 100% vegetale una volta al mese sia solo la prima di una serie di buone e inderogabili pratiche alimentari nella scuola, e che il prossimo step sia averlo una volta la settimana.

paola segurini