il 5 giugno è stata la Giornata dell’Ambiente, la nostra associazione ha invitato tutti a riflettere sulle conseguenze delle abitudini a tavola, con particolare riferimento a:

  • la distruttiva realtà degli allevamenti (inquinamento, erosione di terre, consumo d’acqua)
  • l’impatto devastatore della pesca industriale e non
  • la deforestazione volta a creare pascoli o per piantare monocolture destinate a far “lievitare” in modo rapido gli animali “da carne”
  • la carenza d’acqua, spesso anche avvelenata dai liquami degli infiniti capannoni-stalla
  • la desertificazione delle terre, rese sterili dal sovrappascolo
  • altri mille effetti sull’ambiente del consumo di carne, latte e uova.

Occorre passare dalle parole ai fatti e mettere in atto, subito  -  tanto a livello istituzionale quanto a livello individuale - azioni virtuose e utili a preservare davvero l’ambiente, che ogni giorno subisce attacchi gravissimi per lo più a causa di un sistema produttivo basato sulla carne: e tutto questo benché la carne non sia affatto un elemento indispensabile al nostro sostentamento”.

Lo scorso il 22 aprile, Giornata della Terra,  171 paesi hanno firmato gli accordi di Parigi  sul clima, così facendo hanno concordato sull’obbiettivo a lungo termine di regimentare il danno umano al clima, mantenendo il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C.

L’impegno ratificato è senza dubbio un passo avanti verso la consapevolezza della nostra responsabilità nella distruzione e nel salvataggio della Terra.
Troppo spesso, tuttavia,  ci si dimentica di quanto ingente sia il contributo del singolo e soprattutto delle sue scelte alimentari nella distruzione del Pianeta.

Al giorno d’oggi, fortunatamente, esiste un numero sufficiente di studi sull’effetto che può avere il cambio di alimentazione in termini di impatto sull’ambiente e, di conseguenza, sul futuro del Pianeta, da permettere agli scienziati di pubblicarne una revisione sistematica.*

L’analisi di 14 ricerche autorevoli, che esaminano le emissioni di gas serra e l’utilizzo del terreno per  un totale di 49 scenari di scelte alimentari, mette in evidenza come passare ad una scelta vegan sia la soluzione di maggiore efficacia per tutelare l’ambiente. Adottandola, si possono ridurre le emissioni di un quantitativo che va dal 25% al 55%, rispetto al massimo del 35% a cui possono condurre altri cambi di dieta, tra cui l’opzione per una alimentazione vegetariana, o la riduzione del consumo di carne rossa.

Tutto sta nella scelta individuale, nella decisione di essere veri ambientalisti, e i veri ambientalisti sono vegan.
A tutto vantaggio anche della salute personale.

 

* Journal of Cleaner Production, Volume 91, 15 March 2015, Pages 1–11 Environmental impact of dietary change: a systematic review,  E. Hallström, , A. Carlsson-Kanyama, P. Börjesson