La forma delle fragole
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/ Pubblicato: 06/04/2016 da admin
La forma delle fragole ricorda quella di un cuore e in effetti aiutano a proteggere il nostro cuore dai fattori di rischio di numerose malattie cardiovascolari, big killer oggi nel mondo. I principi nutritivi contenuti in questi frutti aumentano, infatti, i livelli di colesterolo buono nel sangue, l’HDL, e abbassano la pressione sanguigna.
C’è più di una ragione per inserire le fragole nella nostra dieta primaverile in quanto sono ricche di vitamine, fibre e di polifenoli, potenti antiossidanti. All’alto contenuto di sostanze nutrienti buone per l’organismo, corrisponde un basso apporto calorico, zero grassi, zero sodio e zero colesterolo.
La fragola è ricca di vitamina C (una porzione ne contiene quanto un’arancia), manganese (importante come antinfiammatorio e antinvecchiamento) e potassio e figura nella top 20 dei frutti con più antiossidanti, anche se la fragola non è propriamente un frutto, bensì un falso frutto, ovvero un frutto aggregato, ingrossamento di un’infiorescenza.
Consumate come dessert con una goccia di limone sono un ottimo sostituto dietetico del dolce che non necessita di zuccheri aggiunti.
Invece, per chi vuole cimentarsi in un dolce strepitoso, è qui!
Dott. Michela Kuan
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Guarda tutte le notizie >>Intolleranti al glutine e Vegan?
Come in tutta la popolazione, l’intolleranza al glutine è diffusa anche tra chi sceglie di abbracciare la scelta vegan. Il modo di affrontare questa ‘caratteristica’ con carica positiva e salutare esiste. Ce lo spiega Felicia Sguazzi, food-blogger di ‘Le Delizie di Feli’ esperta anche in questa tematica.
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Quale è il tuo primo consiglio Felicia?
La scoperta di questa intolleranza potrebbe far intimorire molti vegani, il segreto è vivere le limitazioni come stimoli e non deprimersi a causa dall'eventualità di limitare la nostra scelta. Andiamo a far la spesa e osserviamo con maggior attenzione gli ingredienti fino ad ora ignorati, scopriremo tanti alimenti nuovi e gustosi.
E poi?
Come spesso accade nel quotidiano, le nostre preferenze alimentari sono limitate, ci orientiamo su ingredienti sicuri e testati. Abbiamo la certezza che se cuciniamo le polpette di sempre, saranno gustate, che se prepariamo un bel piatto di pasta con tante verdure i nostri figli lo apprezzeranno, che se trasformiamo la serata del sabato nel Pizza Day conquisteremo tutta la famiglia. E' necessario entrare nell’ordine di idee che alcuni alimenti vanno eliminati, ma dobbiamo sfruttare questa azione come un’opportunità di inserirne di nuovi, altrettanto buoni e appaganti.
E tu come hai fatto?
Ho eliminato il glutine dalla mia dieta molto tempo fa, ammetto, all'inizio la tentazione di assaggiare il pane appena sfornato o la pizza è stata difficile da superare. Spesso assaggiavo e mi sussurravo: un solo pezzetto.... ma poi il pezzetto si trasformava in un trancio e i problemi iniziavano. Basta assaggi... con determinazione ho resistito alla tentazione e il tempo mi ha aiutata. La tentazione si spegne, il nostro corpo si abitua e non vive più la privazione come un sacrificio. Continuo a cucinare per la famiglia, sforno pane, pizze, focacce, il profumo mi inebria e mi basta.
Ma, oltre a queste prelibatezze, porto in tavola anche pane, pizze, focacce senza glutine, prodotti che sforno per soddisfare le esigenze di tutta la famiglia. Ecco, magicamente il Pizza Day è tornato, la domenica sera ci concediamo piadine, focacce o pizza.
In tutto questo il segreto è quindi nell’atteggiamento mentale, nella ricerca di informazioni e nella voglia di sperimentare, giusto?
Sì. Io sono stata fortunata e sono riuscita a vivere le restrizioni come stimoli per scoprire nuovi alimenti, ho sfruttato l'occasione, ho iniziato a sperimentare, impastare, dosare e i risultati non si sono fatti attendere molto.
Ora il mercato offre una vasta scelta di prodotti pensati e studiati per chi ha intolleranze, con un poco di pazienza riusciamo tutti ad individuare i più adatti alle nostre esigenze ed inoltre abbiamo un grande strumento di informazione e condivisione: il web. Accendiamo il computer e navighiamo, troveremo tanti blog, gruppi, forum e tantissime persone con il nostro stesso problema, troveremo informazioni di base, stimoli, idee, ma soprattutto la possibilità di confrontarci. Il web nasconde anche molte insidie, consideriamo tutte le informazioni come informazioni di base, sarà poi il nostro giudizio, il parere del medico o altre ricerche a fornirci conferme.
Grazie per ora Felicia, la prossima volta ci butteremo sul pratico, vero?
Sì, non vedo l’ora! (1. Continua)
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Qui una ricetta di Felicia, ovviamente senza glutine.
paola segurini
Il daikon questo sconosciuto
Il daikon è un ortaggio di origine asiatica che da alcuni anni viene prodotto anche in Europa. Il suo aspetto ricorda quello di una grossa carota bianca, ma si tratta di una radice appartenente alla stessa famiglia di verze e cavoli, le Brassicaceae, con le foglie simile a quelle delle rape.
Al daikon sono attribuite incredibili virtu terapeutiche, infatti, oltre ad essere ricco di minerali come calcio, potassio, magnesio, ferro, fosforo, e di vitamina C, vitamine del gruppo B e fibre, ha la proprietà di bruciare i grassi, grazie alla sua capacità di metabolizzarli. Non a caso in Giappone viene servito in abbinamento alle tempure e ai fritti in genere.
Ha virtù disintossicanti, mucoltitiche, antigonfiore, diuretiche e drenanti, per questo è consigliato a chi desidera combattere la ritenzione idrica e la cellulite.
Il daikon può essere inserito nei piatti di cereali, con i legumi e le verdure. In commercio si trova anche sotto forma di “insalatini” quindi tagliato a julienne e poi fermentato con acidulato di umeboshi (condimento giapponese a base di prugne salate). La leggera fermentazione lattica riduce il sapore piccante e dona preziosi enzimi che favoriscono la digestione.
Ecco una ricetta con questa singolare verdura.
Dott. Michela Kuan
Rosso giapponese
I cavoli sono un concentrato di proprietà nutritive, perfette per superare i malanni del freddo e fare il pieno di energie!
I romani già ne facevano largo uso in cucina ma ne apprezzavano anche le proprietà medicinali.
In particolare, il cavolo cappuccio rosso, è stato per molti secoli uno degli alimenti principali degli equipaggi delle navi, per assicurare loro un efficace nutrimento, ricco com'è di preziose vitamine e minerali, durante i lunghi viaggi in mare.
Questa varietà di cavolo è utilizzata sia cotta sia cruda, ha pochissime calore, ma tante vitamine (in particolare del gruppo B e C) e un discreto contenuto di Calcio, Fosforo e Potassio, un buon alleato nella diuresi e nei percorsi dimagranti e disintossicanti.
Si sposa benissimo con mele e pere e frutta secca che equilibrano quel vago gusto piccantino tipico dei cavoli, oggi ve lo propongo in una ricetta dal sapore nipponico, per un antipasto molto scenografico o un esotico aperitivo. Qui la ricetta.
Dott. Michela Kuan