Nell’ambito di studio sugli effetti e sull’utilizzo della realtà virtuale, in un laboratorio nel campus dell'Università di Stanford, in California, alcuni studenti hanno sperimentato le sensazioni che proverebbero se fossero bovini destinati al macello. Indossando un speciale casco da realtà virtuale, si sono cimentati nel camminare a quattro zampe, mentre in uno specchio li rifletteva come fossero manzi o vitelloni. Pungolati con gli strumenti elettrici in uso nei mattatoi,  si sono mossi su un terreno che riproduceva le vibrazioni del loro peso e del peso di tutti gli altri compagni di sventura. Infine sono stati condotti verso il passo finale.
Il secondo step dell’esperimento ha visto l’annotazione, da parte degli studenti coinvolti, di ciò di cui sono cibati la settimana successiva alla loro ‘morte virtuale’, per verificare se la 'messinscena' avesse condotto ad un ridotto consumo di carne, grazie al loro ‘diventare’ animali da reddito destinati alla tavola.

I risultati della sperimentazione  non sono ancora noti, ma dalle domande a cui gli studenti hanno risposto è emersa - secondo il leade del team di scienziati che l'ha organizzata - empatia intensa con gli animali e alcune ‘sensazioni’ come questa:  "Una volta abituato, ho cominciato a sentirmi davvero come se fossi una mucca, come se stessi davvero andando al macello e, all’ultima pungolata, ero tristissimo perché sentivo di andare verso la morte".

Potrà essere un passo, questo della realtà virtuale utilizzata per scopi empatici e volti a rendere consapevoli i protagonisti della ricerca di quale sia davvero l’impatto delle loro azioni sugli animali e sul pianeta? Lo sapremo quando saranno resi i risultati, intanto qui  l'articolo su Scientific American, con la descrizione di un interessante prova che riguarda il 'sentirsi' alberi.

Foto: Wikimedia Commons/*christopher*