Se il formaggio vegetale non esiste

La  Corte di Giustizia dell'Ue nella sentenza relativa ad una causa tra la ditta tedesca TofuTown e l'associazione Verband Sozialer Wettbewerb, non possono, in linea di principio, essere commercializzati con denominazioni come "latte", "crema di latte o panna", "burro", "formaggio" e "yogurt", che il diritto comunitario riserva ai prodotti di origine animale   Da ciò si deduce che il ‘formaggio’e il ‘burro’ vegetale’ non esisteranno, come nomi, più. Anche se seguiti da una specifica che ne chiarisce l’origine non animale, o comunque ne diversifica la ricetta, come ad esempio "burro di Tofu" .   Questa la notizia di oggi, che ha tutta l'aria di essere una 'reazione al grande successo delle alternative vegetali nel mercato europeo.   Certamente qualche soluzione si troverà, che sia accettabile per il diritto comunitario e sufficientemente chiara per i consumatori.   In ogni caso  l’avanzata dei prodotti vegan è inarrestabile e ha caratteristiche sempre più concrete: non la fermeranno un nome o un etichetta.   La gente ormai è sensibilizzata, conosce vantaggi etici, salutari e di gusto e sa leggere, anche tra le righe!    ps

Nuovo grande studio conferma pericolosità carne

Dopo le affermazioni dell’ OMS che alla fine 2015 hanno illuminato - in modo abbagliante e impossibile da ignorare – i danni che il consumo di carne rossa e processata inducono sull’organismo, e dopo le dichiarazioni dell'American Institute for Cancer Research e del World Cancer Research Fund (qui) ecco risuonare parole analoghe anche quest’anno. Un’altra volta, un grande studio, un ente prestigioso e una pubblicazione autorevole. Una ricerca ampia e profonda, effettuato su circa 537 mila partecipanti, suddivisi in cinque fasce a seconda del quantitativo di carne consumata settimanalmente. L’ambiente dell’indagine è stato il National Cancer Institute di Bethesda, negli USA e i risultati sono apparsi qualche giorno fa sul British Medical Journal. Il team di scienziati americani ha verificato come il consumo di carni rosse e processate si correli con un aumento medio di mortalità del 26% per tutte le cause e per nove cause specifiche. La connessione più forte è emersa con i decessi da epatopatia cronica (aumenta del 230% nei forti consumatori di carni rosse) ma altre condizioni cliniche nefaste, come tumori, malattie cardiache e respiratorie, ictus, diabete, infezioni, demenza di Alzheimer, patologie renali ed epatiche croniche mostrano il loro legame con questi cibi.  Il lavoro svolto sottolinea come le carni rosse contengano il ferro eme, molto ossidante e che favorisce la formazione di sostanze cancerogene nell'intestino e in quelle processate abbondino i pericolosi e nitriti/nitrati. Tra gli altri motivi di rischi ci sono i contaminanti dei mangimi animali (e lo sviluppo di antibiotico-resistenza) e le ulteriori sostanze cancerogene che si producono con i metodi di cottura delle carni, Last but not least, il professor John Potter, docente di epidemiologia del Centre for Public Health Research, Massey University (Wellington, Nuova Zelanda) e autore dell’editoriale che accompagna lo studio, sottolinea l’impatto disastroso che il consumo di carni rosse ha sul Pianeta, ad evidenziare che anche questo aspetto non è da tralasciare quando si parla di salute. Uno studio dopo l'altro, un organismo scientifico autorevole dopo l'altro e la sostanza dei risultati e degli avvertimenti appare sempre la stessa: cambiare menu è obbligatorio, da qualsiasi parte si guardi, ed è una scelta inevitabile e di buon senso, il minimo richiesto a persone responsabili e intelligenti. Attendiamo il contrattacco (donchisciottesco) di chi – fortunatamente  – continua a perdere terreno. paola segurini

Famiglia vegan con bambini cercasi

Vogliamo rispondere in modo forte - e quindi con un’azione legale - ad Alessandro Cecchi Paone per le sue dichiarazioni in merito alla scelta vegan, viste nel corso della puntata del 10 aprile scorso della trasmissione ‘Quinta Colonna’. E' necessario come valenza legale avere con noi una famiglia con bambini vegan dalla nascita. C’è qualcuno tra voi che vuole essere dei nostri? Scrivete a cambiamenu@lav.it 

LET IT BEEE: la musica deve cambiare

Il futuro inizia con la sensibilizzazione. Il futuro inizia con un gesto solidale a tavola e, perché no, con passi di danza in piazza. Abbiamo danzato per agnelli e capretti in tante città italiane. Parole insieme a Carmagnola (video), grinta e dolcezza ad  Alessandria (video), ritmo e sintonia ad  Asti (video), danze popolari in chiave moderna a Bergamo, (video), etnico e 'classico' pop a Vicenza  (video), urban a tutto spiano a Belluno  (video), la verve del famoso Tequila a Firenze (video), rock and roll acrobatico a Roma (video) e grande entusiasmo di gruppo a  Padova! Un giorno di sole e di musica e ballo, in piazza per ricordare quanto sarebbe felice la vita di agnelli e capretti  - e per esteso di tutti gli animali che le persone mettono in tavola - se potessero continuare a belare e a correre nei prati. Proprio come in un ballo di libertà. Due milioni e mezzo l'anno, tra agnelli e capretti, fatti nascere solo per diventare brandelli di carne da cucinare. 400.000 solo per Pasqua. Ma noi non ci arrendiamo. E continuiamo a credere in un futuro di consapevolezza e considerazione per tutti i viventi, a discapito di tradizioni ormai indifendibili. Solo scegliendo un’alimentazione senza crudeltà per gli animali sarà tutta un’altra musica. Lasciali vivere, #cambiamenu! paola segurini    

I numeri parlano d'acqua

Lo spreco è il tema della Giornata Mondiale dell'Acqua 2017. La ricorrenza, istituita dall’ONU nella data del 22 marzo, porta ogni anno l'attenzione sull'importanza di questa preziosissima risorsa e sui rischi che comporta il suo utilizzo non coscenzioso, non lungimirante e non democratico. L'accesso all'acqua potabile e sicura è un diritto essenziale, fondamentale e universale. Nel mondo 923 milioni di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile sicura, in base ai dati diffusi  dal Consiglio Mondiale dell'Acqua (World Water Council - WWC). Il costo totale dell'insicurezza delle risorse idriche sull'economia globale è stimato in 500 miliardi di dollari all'anno. Se a questo dato si aggiunge l'impatto ambientale, la cifra cresce ulteriormente fino ad arrivare all'1% del prodotto interno lordo globale. Una veloce riflessione su un solo numero: per 'produrre' 1 chilo di carne sono necessari 15.000 litri d'acqua, e stiamo ancora qui a pensare di continuare a consumarne? La prima mossa utile e rapida, attuabile a livello individuale, è orientarsi verso un'alimentazione vegan, praticabile ormai con enorme facilità e alla portata di tutti. Così facendo orientiamo il nostro comportamento verso la conservazione delle risorse idriche, per l’equo accesso a beni primari come acqua e cibo e per contrastare i cambiamenti climatici. Paola Segurini

Il latte vegetale non deve essere un lusso

Alla luce del mutato panorama delle preferenze alimentari degli Italiani, il contrasto tra l'Iva agevolata al 4% applicata al latte vaccino e di altri animali e l’Iva al 22% (la stessa che si impone ai beni di lusso) imposta sui ‘latti’ vegetali, quali le bevande a base di soia, mandorle, avena, riso, farro e simili risulta un’evidente incoerenza. Aderiamo perciò con entusiasmo all’appello de Il Salvagente al Presidente Gentiloni per l’abbassamento al 4% dell’Iva sul ‘latte’ vegetale. I ‘latti’ vegetali sono ormai beni di consumo diffusi e non possono essere considerati beni di lusso, al contrario, il crescente apprezzamento che li caratterizza ci induce a lottare perché diventino una scelta anche etica alla portata di tutti. Recenti indagini, come il Rapporto Italia di Eurispes, che ha visto triplicarsi il numero dei vegani, i quali si attestano al 3% della popolazione, corroborano una tendenza di mercato ben visibile e sono chiaro segno di come aumenti la consapevolezza dello sfruttamento degli animali a tutti i livelli di produzione dei cibi, consapevolezza favorita dal lavoro costante nell’informazione sulla realtà degli allevamenti e su ciò che si cela dietro alla produzione anche del latte. Sosteniamo e diffondiamo la petizione de Il Salvagente e rimarchiamo come l’attuale regime d’imposizione dell’IVA favorisca i ‘produttori’ di latte vaccino e animale (che già godono di notevolissimi sussidi) e discrimini  gli agricoltori che si orientano sulla coltivazione di cereali e di legumi adatti ad essere trasformati in ‘latti’ vegetali.  Da ormai 40 ci impegniamo quotidianamente per favorire un mercato etico, che confermi e metta in pratica azioni di tutela degli animali e dell’ambiente e offra al consumatore la possibilità di effettuare la sua quotidiana politica di scelta in direzione di un mondo più giusto e solidale con tutti i viventi. Anche in questo frangente daremo il massimo per la diffusione e il recepimento positivo della richiesta, fallo anche tu e clicca qui per firmare la petizione. Paola Segurini 

Firenze: 'La carne è debole'

La Carne è debole, oggi, dopo questo ultimo scandalo, più che mai.  La LAV lo rimarca in un modo originale e potentissimo, con un monologo, scritto, diretto e interpretato da Giuseppe Lanino.  Dove? A Firenze, al Teatro di Cestello Quando? Giovedì 23 febbraio, ore 20.45 Per gli antichi greci il Teatro era il luogo del popolo. Allora perché non portarvi un problema che riguarda tutti? La Carne è debole è un critica ragionata, un appassionato percorso per scoprire da dove e perché si sia arrivati al terribile sfruttamento degli animali negli allevamenti. La Carne è debole sarà duro viaggio per coloro che ancora non si sono posti le giuste domande e una sorprendente presa di coscienza verso abitudini alimentari responsabili e sostenibili. Tutti abbiamo mangiato e molti mangiano carne ma, se non si cambia direzione.. tutti patiremo le conseguenze di un’intollerabile ignoranza. 'La carne è debole' sarà un viaggio esplorativo per coloro che ancora non si sono posti le giuste domande e una sorprendente presa di coscienza verso abitudini alimentari responsabili e sostenibili.  Se non si cambia direzione, tutti patiremo le conseguenze di un’ormai intollerabile ignoranza. "Poche persone risultano antipatiche come chi mette le mani nei nostri piatti, dicendoci cosa mangiare e cosa no...questo vale per me e per il vostro dietologo" Giuseppe Lanino (cit.) *** Guarda il trailer:  https://vimeo.com/151545152 *** Al termine dello spettacolo, LAV offrirà un “dopoteatro" vegan.  BIGLIETTI E PRENOTAZIONI ✦ ✧ TEATRO DI CESTELLO✦ ✧ Piazza Cestello, 4 - Firenze tel. 055-294609  *Offerta: 15 Euro* Riduzione per over 65, under 18, studenti, Soci Coop, Cral  prenotazioni@teatrocestello.it ✦ ✧ ONLINE✦ ✧ http://www.teatrocestello.it/2016/09/la-carne-e-debole/, www.boxol.it; - www.boxoffice.it ✦ ✧ INFO✦ ✧ lav.firenze@lav.it cell: 3271273417 Vi aspettiamo! paola segurini      

I prodotti vegani entrano nel paniere ISTAT

Non ci stupiamo quasi più, noi. Perchè lo sapevamo che la nostra è la scelta giusta. Ma la notizia di oggi è che i cibi vegani (e vegetariani) alternativi alla carne entrano nel paniere statistico dell’Istat. L'istituto ha aggiornato l'elenco dei prodotti su cui calcola l'inflazione, portandolo a 1.481 voci, includendo i nuovi elementi 'verdi'. Il significato della cosa? I Vegan saranno simpatici o meno, ma in campo alimentare hanno rilevanza economica e la loro spesa al supermercato conta. Lo dicono ancora una volta i numeri. Quindi Vegan, Vegan e ancora Vegan! paola segurini    

I numeri continuano a parlare vegano!

Secondo il Rapporto Italia 2017, presentato il 26 gennaio da Eurispes, il’3% della popolazione – in base al campione intervistato – è vegan. Risulta quindi triplicato il numero di coloro che optano per un'alimentazione tutta vegetale.  E’ un dato importante, dopo il raggiungimento della cifra decimale (1%) avvenuto nel 2016, ma non è una sorpresa, i segnali ci sono, basta guardarsi in giro e vedere l'offerta di cibo adatto i veg, sia nella ristorazione che nella grande distribuzione organizzata. Il 7,6 % del campione citato da Eurispes segue una dieta vegetariana o vegana e, in particolare, il 4,6% degli intervistati si dichiara vegetariano (-2,5% rispetto al 2016).  Il punto nuovo, oltre ai numeri in crescita decisa, è rappresentato appunto dalla diminuzione dei vegetariani (che scelgono di non consumare solo carne e pesce) a favore del gruppo dei vegani (che scelgono di non consumare alcun tipo di alimento di origine animale). Si tratta di un ben chiaro segno di come aumenti la consapevolezza dello sfruttamento degli animali a tutti i livelli di produzione dei cibi, consapevolezza favorita dal lavoro costante – attuato anche dalla nostra associazione, ormai da 40 anni -  nell’informazione sulla realtà degli allevamenti e su ciò che si cela dietro alla produzione anche di latte, uova e derivati. Il 31,7% del campione esaminato ha scelto di alimentarsi senza carne per rispetto degli animali.  Il 12% è mosso da motivazioni di tutela ambientale e il 47,6% dei vegetariani/vegani ha fatto questa scelta consapevole dei benefici delle proteine veg rispetto a quelle animali. Quest’ultima cifra rappresenta una scelta avvalorata ancora una volta dalla recente Posizione dell’ADA (Academy of Nutrition and Dietetics) -  la principale organizzazione dei professionisti dell'alimentazione e della nutrizione degli USA, con quasi 67.000 membri - che conferma come le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, siano salutari, nutrizionalmente adeguate e possano apportare benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie, oltre ad esser adatte in tutti gli stadi del ciclo vitale, inclusi la gravidanza, l'allattamento, la prima e la seconda infanzia, l'adolescenza, l'età adulta, per gli anziani e per gli atleti. La sempre più diffusa tendenza ad alimentarsi con maggiore responsabilità appare quindi come  l’identificazione da parte dei singoli di come questo nuovo modo di mangiare sia il passo necessario per avviarsi verso un futuro migliore per tutti, contribuendo anche ad evitare catastrofi climatiche e sociali. paola segurini

I trend che parlano

I numeri, si sa parlano. Ma non solo loro. Parlano anche le ricerche di parole sui motori di ricerca. In particolare sul più diffuso. I Google Trends rivelano che c'è stato un 90% di aumento nella ricerca del termine Vegan negli ultimi 12 mesi. Solo un esempio di quanto suscitino interesse, positivo o negativo, l'aggettivo o il sostantivo in questione. Basta che se ne parli? Nella mia posizione direi di sì, venendo da un secolo in cui i Vegani venivano solo dal pianeta Vega. Buon 2017. paola segurini

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