Notizie e Appuntamenti

Farmaci eticamente corretti?   Da giorni sta avendo eco mediatico la notizia del progetto Pharmavegana, grazie al quale le farmacie aderenti esporranno prodotti definiti “eticamente corretti” perché non contenenti derivati animali. Anche se la scelta vegan è sicuramente da sostenere e condividere sia dal punto di vista etico che nutrizionale, è importante sottolineare come quando si parla di industria farmaceutica non ci si possa limitare alla certificazione vegan per parlare di etica, visto l’enorme business legato alla sperimentazione su animali, che sfrutta e uccide centinaia di milioni di esseri senzienti ogni anno. Per conoscere la nostra posizione clicca qui.   EXPO2015: la cultura del diritto e del cibo   Venerdì 16 maggio alle 9:30, Paola Segurini, responsabile del settore Veg della LAV, parteciperà alla manifestazione "La cultura del diritto e del cibo", organizzata dall'Ordine degli avvocati di Milano. Tutte le informazioni e il programma completo dell'evento, qui.     Cambiamenu di corsa... alla Green Planner EcoRun   Prima tappa domenica 18 maggio a Casalmoro. Nella splendida cornice di Casalmoro (Mantova), si correrà la prima tappa di Green Planner EcoRun, marcia non competitiva ideata da Edizioni Green Planner nell’ambito delle iniziative di Europarc-Federazione Europea dei Parchi per sensibilizzare i partecipanti a muoversi al meglio, rispettando la natura e utilizzando materiali a impatto zero. La LAV patrocina la manifestazione, portando il tema del cambiamento di alimentazione con la campagna Cambiamenu. Per saperne di più clicca qui.        

Tiriamo le somme sulla Pasqua

Stiamo avviandoci verso l'estate, i ponti primaverili stanno per finire, e con essi la stagione della Pasqua. I giorni della celebrazione religiosa, per un'abitudine che si rinnova ormai da anni, coincidono anche con una sorta di 'alta stagione' per chi, come noi - senza mai dimenticare che TUTTI gli animali sono ugualmente degni di essere rispettati, non sfruttati e non uccisi - sensibilizza sulle scelte alimentari cruelty free. Come è andata quest'anno? Le cifre ufficiali della macellazione di ovini e caprini - sempre in calo - saranno diffuse dagli enti preposti, ma noi abbiamo piccoli strumenti per giudicare almeno da diffusione dei nostri messaggi. Il post sulla pagina LAV su Facebook, pubblicato il 9 aprile, con la vignetta di Manetta (vedi foto) e il link al nostro menu di Pasqua è stato il post più condiviso nella storia della nostra pagina FB. Ha visto ben 18.374 condivisioni e quasi 1 milione e 200.000 visualizzazioni. Poche righe, una comunicazione chiara e diretta e la giusta ironia hanno fatto il giro del web. Per qualche secondo, tantissime persone hanno pensato all'aspetto crudele della Festa pasquale. Che dire? Avanti così e grazie al nostro ufficio comunicazione e a tutti coloro che condividono i nostri post, innescando il sistema di 'viralizzazione' che contribuisce, insieme a tutte le altre iniziative a dare voce a chi non ce l'ha. Come i colorati e fantasiosi Flash Mob 'Lasciamoli vivere', organizzati da alcune delle nostre sedi locali il 12 aprile, con lo stesso scopo. Che hanno visto una buona copertura mediatica, come anche il menu di Arianna Dall'Occo. Colgo l'occasione per ringraziare tutti i nostri attivisti, che - come gli animali - non ci deludono mai. Paola Segurini

Cambiare Menu per salvare la Terra

Il 22 aprile è la  Giornata della Terra. Le  Nazioni Unite celebrano questa festa ogni anno, un mese e due giorni dopo l'equinozio di primavera. In una ricorrenza come questa, l’opinione pubblica non può e non deve più ignorare l'impatto devastante del consumo di carne sul pianeta e la grave minaccia che esso rappresenta per  il mantenimento di un clima vivibile per tutti (animali non umani compresi). Il  recentissimo  Rapporto dell’IPCC (The Intergovernmental Panel on Climate Change) illustra come, per limitare il riscaldamento globale entro i 2 gradi, il mondo dovrà tagliare entro il 2050 le emissioni di gas serra del 40-70% rispetto ai valori del 2010, per poi arrivare a un valore prossimo allo zero entro la fine del secolo. Ma per ottenere questi risultati non bisogerà rimandare oltre il 2030 l’introduzione delle misure necessarie.   I rischi globali del cambiamento climatico sono elevatissimi, tra essi, l’aumento della temperatura media globale di 4 gradi significherebbe: ·         impatti gravi e diffusi  su ecosistemi unici e minacciati ·         sostanziale estinzione di specie ·         grandi rischi per la sicurezza alimentare globale e regionale La combinazione di elevata temperatura e umidità comprometterebbe  le normali attività umane, tra cui la coltivazione di cibo o il lavoro all'aperto in alcune aree. Secondo un nuovo studio della Chalmers University of Technology, diffuso in occasione della presentazione del rapporto  IPCC, le emissioni di anidride carbonica prodotte dai settori dell’energia e dei trasporti rappresentano la quota maggiore di inquinamento del clima, ma l’eliminazione di queste emissioni non garantirebbe la discesa dell’inquinamento al di sotto del limite posto dalle Nazioni Unite. Le emissioni da agricoltura e allevamento minacciano infatti di aumentare significativamente in risposta all’incremento del consumo di carne e di prodotti lattiero-caseari.   L’aumento demografico e di capacità d’acquisto nei paesi  di nuova ricchezza significherà infatti più carne e latticini e  di conseguenza  maggior quantità di emissioni climalteranti. Se queste emissioni non saranno considerate, il protossido di azoto e il metano dal comparto zootecnico, con il loro potere climalterante, potrebbero raddoppiare entro il 2070. Le emissioni maggiori – chiariscono gli studiosi - i sono prodotte dall’allevamento di manzi e agnelli. Le stime indicano infatti che entro il 2050 le carni bovine e ovine rappresenteranno la fonte della metà di tutte le emissioni di gas serra da allevamento, ma contribuiranno solo al 3 per cento dell’assunzione necessaria di calorie per l’uomo. Formaggio ed altri latticini contribuiranno, invece, a circa a 1/4 dell’inquinamento totale del settore. “Abbiamo dimostrato che la riduzione del consumo di carne e latticini è la chiave per portare l’inquinamento climatico da allevamento e agricoltura ai livelli di sicurezza. Ma Il cambiamento della dieta può richiedere molto tempo. Dobbiamo iniziare a pensarci subito» ha affermato Fredrik Hedenus, responsabile del team che ha compilato la ricerca svedese. Se vogliamo davvero attenuare il tasso di cambiamento climatico – ed evitare catastrofiche conseguenze dobbiamo effettuare forti cambiamenti nella nostra cultura. Tra questi: convincere le persone a cambiare alimentazione, in  un mutamento globale – progressivo e importante -  di mentalità e di comportamento.   In tutto questo, oltre alle strategie politiche, sono le scelte individuali che contano. Iniziamo col Cambiare Menu, da oggi. Buona Giornata della Terra (salvata?). Paola Segurini 

Il menu Buono è quello Veg!

Una Pasqua sostenibile e cruelty free, senza la crudeltà della carne portata in tavola: è l'appello che la LAV rivolge a tutte le famiglie e ai fedeli, per risparmiare la vita dei circa 450.000 agnelli e capretti macellati ogni anno nel nostro Paese per questa ricorrenza religiosa che mentre celebra la risurrezione condanna a morte tanti animali per un consumo non necessario.    Più di 3 milioni di animali, tra ovini e caprini, vengono macellati ogni anno per finire sulle tavole degli italiani, con un’impennata proprio durante le festività pasquali e natalizie, quando si macellano il triplo degli animali macellati in altri periodi.    Gran parte degli agnelli e dei capretti arrivano dai Paesi dell'Est Europa in questi giorni.  Ammassati sui camion, viaggiano su lunghissime tratte per giungere ai macelli di destinazione, dove, immobilizzati e appesi per una zampa, sentono le grida di terrori dei loro simili e percepiscono l’odore del sangue, prima di finire sgozzati.  Ogni anno la scena si rinnova centinaia di  migliaia di volte - con il suo finale tragico – in tantissimi luoghi d’Italia.   Il triste primato delle macellazioni di ovini e caprini spetta alla Sardegna e al Lazio, seguite, ma in percentuali minori, da Puglia, Campania e Toscana.  Insistiamo con l’opinione pubblica sugli aspetti anacronistici, non sostenibili e crudeli di tante nostre tradizioni gastronomiche - come l’agnello a Pasqua - e sulle conseguenze delle nostre scelte abitudinarie a tavola,   Cambiamo menu, più spesso possibile, e per una Pasqua Buona davvero!

Salute dei Veg: 1 scarso contro 250 che fa?

La pubblicazione, ripresa da molte testate, dei risultati di uno studio austriaco, secondo il quale i 'Vegetariani' godrebbero di minore salute degli onnivori, ci raggiunge in un momento in cui gli aspetti positivi dell’alimentazione a base vegetale continuano ad essere dimostrati e annunciati. Le limitazioni dell’analisi – e di conseguenza dei risultati - sono visibili e denunciate dagli stessi autori. Si tratta in primo luogo dell’esame di dati raccolti tra il marzo 2006 e il febbraio 2007 su 343 persone per gruppo di abitudine alimentare. In un ambiente, l’Austria, che certo non brilla per varietà e bilanciamento, rispetto alla nostra dieta mediterranea, di gastronomia veg.     ll gruppo dei ‘Vegetariani’ esaminato include solo lo 0,2% (rispetto al totale dei soggetti dello studio) di Vegani, lo 0,8% di Latto-Ovo-Vegetariani e l’1,2% di ‘Vegetariani’ che mangiano pesce, e che quindi non sono Vegetariani (né tantomeno Vegan). Si tratta inoltre di uno studio (limitazione evidenziata dagli autori stessi) trasversale,  quindi di una ricerca condotta in un determinato tempo, prendendo una porzione di popolazione (una sezione incrociata), senza valutare l’evoluzione o i precedenti.  Le abitudini alimentari sono state inoltre  misurate come variabile riportata e descritta dagli stessi  intervistati, senza che sia stata loro fornita una chiara definizione dei gruppi alimentari soggetto dell’indagine, che per altro denuncia la totale  mancanza di informazioni riguardanti i componenti nutrizionali della dieta dei soggetti esaminati (carboidrati, colesterolo, acidi grassi, ecc.).  In sostanza uno studio unico davvero per i suoi grossissimi limiti e ampiamente fuorviante, a cui è stata data una visibilità tale da farci sospettare che possa essere una reazione di chi vuole - per motivi legati anche ad interessi di settore - contrastare la sempre crescente consapevolezza della forza positiva – in termini salutistici, ambientali, etici e sociali – della scelta veg.   Uno ‘studio’ contro 250, che fa?  L’American Dietetic Association e i Dietitians of Canada  nel loro Position Paper stabiliscono che  “le diete totalmente vegetariane o vegane sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie”.(1)    Il documento diffonde un'ampia panoramica stilata sulla base di più di 250 lavori scientifici, pubblicati su riviste mediche internazionali.    Un esempio tra tutti: in base ad recente studio  apparso sull'European Journal of Clinical Nutrition (2), chi segue un'alimentazione vegan dimostra livelli di colesterolo inferiori rispetto a chi consuma carne, pesce, latticini e/o uova. Una precedente analisi  dell'EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) aveva rilevato che i vegan e vegetariani presentano il 32% di rischio in meno di ospedalizzazione e decesso da malattie cardiache.(3) Lo scoop facile attira, ma l'autorevolezza e la serietà vincono sempre. 250 a 1.   paola segurini        (1) J Am Diet Assoc. 2009; 109: 1266-1282 (traduzione italiana http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/ada_2009.pdf (2)Bradbury KE, Crowe FL, Appleby PN, Schmidt JA, Travis RC, Key, TJ. Serum concentrations of cholesterol, apolipoprotein A-I and apolipoprotein B in a total of 1694 meat-eaters, fish-eaters, vegetarians and vegans. Eur J Clin Nutr. 2014;68:178-183. (3) Crowe F, Appleby PN, Travis RC, Key TJ. Risk of hospitalization or death from ischemic heart disease among British vegetarians and nonvegetarians: results from the EPIC-Oxford cohort study. Am J of Clin Nutr. Published ahead of print January 30, 2013    

Uovo di Cioccolato mon amour

Aspetto lucido e senza macchie, colore molto scuro, quasi rosso, vago profumo di vaniglia e forte aroma di cacao, ecco, secondo il Chococlub, le caratteristiche del vero cioccolato fondente, che deve spaccarsi di netto nell'addentarlo, squagliarsi rapidamente in bocca e rivelare una quasi impercettibile sabbiosità. Una volta sciolto, lascerà un senso di dolcezza, seguito dalla percezione dell'acidità del cacao e dall'amaro, segno positivo di bassa percentuale di zucchero. Analisi dimostrano che il cioccolato è un vero mix di sostanze antidepressive. In particolare, il professor Gordon Parker, dell'Università di New South Wales a Sidney, ha pubblicato uno studio sulle proprietà benefiche dell’amata tavoletta, dal quale risulta che, cedendo alla voglia di cioccolato, in realtà ci autosomministriamo una medicina. Stando agli esiti della ricerca, il cioccolato potrebbe essere classificato e venduto come alimento per la cura di precise patologie. I carboidrati e gli zuccheri contenuti dal cacao, infatti, facilitano una più rapida secrezione di alcuni ormoni, come le endorfine, gli oppioidi prodotti dal cervello.   Le buone abitudini sono il dolce della vita. Come il cioccolato, fondente, equo e solidale delle Uova di Pasqua Lav.  Quelle che aiutano gli animali e strizzano l'occhio alla nostra golosità. Dove trovarle?  Sabato 29 e domenica 30 marzo e il 5 e 6 aprile saremo nelle piazze italiane vieni a trovarci!

L' alfaalfa e la siccità

  In California è emergenza acqua, gravissima. Il cambiamento climatico si fa sentire. C'è un'erba che 'succhia ' la maggior parte dell'acquna per l'agricoltura in quello stato USA.  E' l'alfaalfa, meglio conosciuta come erba medica, fondamentale per gli animali da reddito, per favorirne la crescita e la produzione di latte e uova. Gli allevamenti intensivi ne hanno bisogno per integrare i mangimi e per questo motivo si coltiva in quantità mostruose.   E' solo un esempio, ma serve per evidenziare lo schizofrenico gap tra la costante lamentazione sullo spreco di risorse e sul rischio climatico e la poca volontà di agire sulle abitudini alimentari individuali.   Il 22 marzo è la Giornata Mondiale dell'acqua: sensibilizziamo sull'utilizzo delle risorse idriche per ottenere alimenti di origine animale e ricordiamo che sostituendo 1 etto di carne di manzo con proteine vegetali risparmiamo almeno 1550 litri di acqua e che per 1/4 di litro di latte di soia servono 74,25 d'acqua contro i 262,5 assorbiti dal corrispondente quantitativo di latte vaccino (per non parlare dello sfruttamento della mucca e dell'inquinamento delle falde causato dall'allevamento).   Cambiare si può. Si deve.   paola segurini                

La paura dell'onnivoro

Dietro ad un atteggiamento critico o supercritico nei confronti dell’alimentazione vegan ci sono a volte motivazioni facilmente individuabili. Ecco un’analisi delle paure principali che attanagliano le persone onnivore – sensibili ai nostri argomenti - quando pensano ad un pasto totalmente vegetale.  ·        La prima in assoluto è la fifa di non saziarsi, di rimanere affamati, perché ‘senza carne non si può’.  ·        Poi c’è il timore delle ‘cose differenti’, in termini di cibo…. ‘meglio mangiare ciò che si conosce’. Che ci è familiare. ·        Un altro aspetto fondamentale è la convinzione che la gastronomia senza ingredienti animali sia noiosa, insapore, priva di attrattive per il palato. ·        Da non dimenticare, a livello psicologico ma inconscio, anche la reazione negativa che abbiamo di fronte a qualcuno (in questo caso chi propone un pranzo, o simili, vegan) che sembra stia cercando ‘di cambiarci’. ·        La preoccupazione che il cibo sia in effetti gustoso, che la carne o gli altri piatti non vegetali non ci facciano sentire la loro mancanza, che poi non sia così difficile cambiare menu. Insomma, che le scuse non tengano troppo a lungo! Infatti non tengono.  E per questo, fortunatamente, il numero di coloro che si avvicinano ed apprezzano i menu e i piatti vegan, e che – in base ad un loro percorso individuale – adottano un comportamento più rispettoso possibile di animale e Pianeta è sempre più elevato. Paola Segurini

Fumo e carne sono ugualmente rischiosi per la salute: uno studio lo dimostra

Un’alimentazione ricca di proteine ​​animali conduce ad una morte prematura: secondo un nuovo studio* che analizza i dati di 6.381 adulti americani oltre i 50 anni di età.   I partecipanti che si sono nutriti con maggiori quantità di proteine animali (carne, pesce, latticini) hanno registrato un aumento 5 volte maggiore del rischio di morte correlata al diabete. Nel corso di un follow-up durato ben 18 anni, tra i partecipanti di età inferiore ai 65 anni e con la dieta a maggior presenza di  proteine animali, si sono rilevati: un aumento del 74% del rischio di decesso da qualsiasi causa medica e un incremento  4 volte maggiore di  morte per cancro (come accade per chi fuma). I rischi di decesso si sono dimostrati ridotti o assenti quando le fonti proteiche erano di origine vegetale. *Levine ME, Suarez JA, Brandhorst S, et al. Low protein intake is associated with a major reduction in IGF-1, cancer, and overall mortality in the 65 and younger but not older population. Cell Metab. 2014; 19:407-417.

Il killer nella tazzina

La ricerca di zucchero è connaturale all'uomo, che possiede ormoni per stimolarne l'assunzione, ma in quantità giuste.  Oggi si esagera: le sostanze dolci inducono infatti ad una "dipendenza" come gli stupefacenti. Il consumo di alimenti docificati con zucchero, fruttosio o con dolcificanti artificiali, porta a obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Basta sedersi davanti alla televisione per mezz'ora per rendersi conto che la maggior parte delle pubblicità propone i cibi dolci come valori positivi.  Non più direttamente lo zucchero come un tempo, ma il suo travestimento da biscotto, tortina o merendina.   Come difendersi da questo lavaggio del cervello mediatico? Ricorrendo ad alternative naturali come queste:   Sciroppo d'acero - Si estrae dal tronco dell'albero. Fluido o in pasta ha un elevato potere dolcificante e un gradevole sapore caramellato. È una buona fonte di sali minerali: potassio ma anche calcio e ferro.    Sciroppo di mele - Estratto dalle mele è ricco di vitamine e sali minerali, in particolare di magnesio e potassio, che lo rendono particolarmente energetico e quindi indicato anche per chi fa sport. Ha un potere dolcificante superiore allo zucchero, quindi se ne usa meno. Si usa spesso per fare torte e altri dolci da forno.   Stevia - Proveniente da pianta erbacea dalle straordinarie capacità dolcificanti, molto più dello zucchero, è priva di calorie, non ha alcun indice glicemico ed è del tutto naturale. Le foglie disidratate della stevia possono arrivare ad avere un potere dolcificante di 250 volte superiore a quello del normale zucchero.    Zucchero di canna integrale - ottenuto dal succo ricavato dalla canna da zucchero in modo tradizionale, vale a dire attraverso la spremitura con appositi rulli. Viene fatto sedimentare, quindi evaporare. Da questo processo si ricava uno sciroppo concentrato che contiene ancora la melassa, i minerali e le vitamine che donano allo zucchero di canna il suo caratteristico sapore dolce. La differenza principale con lo zucchero raffinato è che quello di canna non subisce alterazioni dovute ai processi di cristallizzazione e sbiancamento.    Succo d’agave - si ricava dalle foglie di una pianta grassa, l'agave blu. Ha un buon sapore e una consistenza semiliquida che lo rende un ottimo sostituto dello zucchero nella preparazione di dolci al cucchiaio, come budini e mousse. Dolcifica più dello zucchero, ma è meno calorico.     Una ricetta classica quando si pensa a uno sciroppo dolce sono i deliziosi e soffici Pancake, adatti per una colazione ricca ed equilibrata.     Dott. Michela Kuan  

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