TAR: Comune paghi spese lite mamma Merano
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/ Pubblicato: 27/03/2017 da admin
Ancora passi avanti per i pasti vegan nelle mense scolastiche. Anche a forza di sentenze del TAR. Dopo l’importante pronuncia che aveva fatto riammettere una bimba vegana alla scuola per l’infanzia di Merano, l’Amministrazione comunale è stata nuovamente condannata per non avere messo a disposizione di un bimbo il pasto vegano, richiesto dalla famiglia come variazione del menu standard previsto.
L’istanza di togliere carne, pesce, uova, latte e derivati - anche come ingredienti - era peraltro rinforzata dalla nota di un pediatra in cui si dichiarava che il piccolo segue un’alimentazione vegan. La risposta negativa del Comune non è infatti stata motivata, ma si è basata sul mero elenco delle possibili variazioni al menu standard. La mancanza di una motivazione è stata sufficiente per permettere al Tribunale di dar torto all’Amministrazione e condannarla anche a pagare i 2500 euro delle spese di lite.
Un evento che farà giurisprudenza positiva per la nostra causa. L’aumento delle richieste di pasti 100% vegetali, la Nota del Ministero della Salute della scorsa primavera che sollecita l’adeguamento alle “Linee Guida delle Ristorazione scolastica” che sottolinea la non necessità di attestazione medica (e non c’è bisogno di alcun riconoscimento esterno al Menu proposto, come fatto di recente, sbagliando, dall’Amministrazione comunale di Roma) e la continua sensibilizzazione sui diritti dei vegan aprono scenari e casi sempre diversi, che hanno come comune denominatore la forza inarrestabile della convinzione della bontà della scelta effettuata.
Paola Segurini
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Guarda tutte le notizie >>Veggie Planet Roma: parliamo di mense
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paola segurini
Vegan a scuola: lettera aperta al Sindaco di Napoli
La Nota Ministeriale del 25 marzo scorso in tema di adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali, parla chiaro e ribadisce che i Comuni si sono impegnati a rispettare firmando, il 29 aprile 2010, in sede di Conferenza Unificata con Regioni e Ministero della Salute, le “Linee di indirizzo nazionale per la refezione scolastica”, redatte anche con il contributo dell’Istituto Nazionale per la Ricerca e la Nutrizione, che prevedono tali sostituzioni e includono la scelta vegan.
Su questa base da mesi la LAV di Napoli ha avviato un dialogo con il Comune, in particolare con l’ufficio dell’Assessore alla Scuole e Istruzione, allo scopo di offrire anche in questa città la possibilità di scegliere un menu vegano nelle mense scolastiche pubbliche.
Oggi Vincent Esposito, responsabile LAV locale ha inviato una lettera aperta al Sindaco De Magistris perché intervenga al fine di far inserire nel bando di gara relativo alla fornitura delle mense scolastiche, che uscirà a dicembre di quest’anno, il requisito di poter fornire un equilibrato menu vegano.
Una esigenza ancor più manifesta, dopo che domenica 7 novembre è andato in onda un servizio su Rai 3, nella trasmissione "Indovina chi viene a cena", che ha messo ancora una volta in luce come un’alimentazione vegan a scuola, possa apportare benefici alla crescita e alla salute dei bambini. L’inchiesta ha citato, tra gli altri, proprio il Comune di Napoli, che ancora non garantisce il pieno rispetto del diritto – senza necessità di alcun certificato, se non la semplice richiesta di entrambi i genitori - a un menu totalmente rispettoso delle scelte personali di ogni individuo.
“Riteniamo che - conclude Vincent Esposito - una città come la nostra, che negli ultimi anni ha fatto tanti passi in avanti su molti fronti, non possa, nel 2016 non garantire ancora il diritto, formalmente tutelato a livello nazionale oltre che internazionale, a un menu rispettoso delle proprie scelte etiche”.
Vegan a scuola: i taxi a Bologna
Passi avanti, anzi chilometri avanti, per l’alimentazione vegan nelle scuole. Nella città delle due torri viaggia dal 3 novembre , a ‘bordo’ di tanti taxi, il messaggio che informa sulla possibilità di scegliere un’alimentazione più consapevole nei confronti degli animali, del Pianeta e della salute. Colorato e forte l’avviso per i cittadini, vestirà per un mese – proprio novembre, in cui cade il World Vegan Day - 10 taxi e decorerà il lunotto di 30 vetture.
Mangiare Vegan nelle mense scolastiche di Bologna si può e si può fare la richiesta. Quest’anno il comune, tramite il servizio di ristorazione delle scuole di Bologna, gestito da Ribò (www.riboscuola.it) offre la possibilità di usufruire menu scolastico ben pianificato su cibi di origine esclusivamente vegetale. Un menu vegan senza bisogno di alcuna certificazione o attestazione medica.
E’ un risultato ottenuto dalla LAV, nella sua attività di tutela dei diritti dei cittadini che scelgono un’alimentazione veg. E anche la Regione Emilia Romagna, in seguito ad un’interrogazione parlamentare presentata su istanza della LAV, ha trasmesso una Nota a tutti i Comuni del territorio regionale, all’Ufficio Scolastico Regionale e per conoscenza alle ASL, ribadendo il contenuto delle Linee Guida di Indirizzo nazionale, e la fondamentale e recente Nota n.0011703 del 25 marzo 2016 del Ministero della Salute, in cui si ribadisce ancora una volte che“: vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali. Tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori".
Mangiare vegan, almeno a scuola, è un passo significativo verso una maggiore consapevolezza del potere/dovere del singolo cittadino nel percorso di tutela del Pianeta, degli animali e della propria salute.
Qui le foto dei taxi.
paola segurini