"Nutrire il pianeta, energia per la vita”: queste le parole scelte per illustrare il tema cui è dedicata EXPO 2015, l'Esposizione Universale di Milano che apre il 1° maggio prossimo.

Una vetrina internazionale di sei mesi che anziché porre l’accento sulla necessità di garantire cibo sufficiente alla crescente popolazione mondiale, assicurando condizioni di produzione più efficienti e più giuste, si sta rivelando, invece, un’ampia rassegna del greenwashing, l’esposizione di interessi, anche contrari alla salute, all’ambiente e agli animali, un lungo e martellante spot pubblicitario per la grande industria alimentare, un’esibizione di forza della produzione zootecnica. 
 
Lo scopo di EXPO2015 è distogliere l’attenzione dalle responsabilità di Governi e produttori alimentari rispetto all’assenza di atti concreti che affrontino concretamente il rapporto tra nutrizione e risorse planetarie, mentre poteva essere un'opportunità unica rilanciare l’impegno globale nella ricerca di condizioni per la  produzione di cibo ed energia che siano, nel contempo, più efficienti e più giuste, ma ha fallito totalmente, ignorando l’impatto causato dalle produzioni alimentari basate sui derivati animali. 
 
A questo aggiungiamo che la popolazione mondiale passerà presto da 7 a oltre 9.3 miliardi, provocando un aumento esponenziale della richiesta di cibo, e quindi di carne, e il passaggio al modello occidentale imperante di alimentazione, spesso ipercalorico e di bassa qualità nutrizionale.
 
Né potrà cambiare le sorti del Pianeta la “Carta di Milano” per la cui redazione non si è ascoltata alcuna voce critica nei confronti delle produzioni animali: l’ennesima dichiarazione di buoni e generici propositi belle parole ma vuote nessun accenno alla riduzione necessaria dei consumi nel Nord del mondo, né a una formulazione di accordi internazionali come il Ttip, rovesciando sul consumatore la responsabilità di una gestione delle risorse alimentari.
 
L’unica alternativa valida per salvaguardare il futuro del Pianeta, è indirizzare da subito le produzioni alimentari verso la scelta vegana, ampliare e facilitare questa offerta, informare e formare i cittadini verso scelte solidali nel tempo e nello spazio, per tutelare le generazioni attuali e quelle che seguiranno e per salvare animali, ambiente e risorse.
 
La LAV ha riassunto la sua posizione rispetto a EXPO2015 qui e qui